La riflessione sul tema dei gradienti sensoriali per il design dei materiali è qui rivolta al recupero di una possibile catena storico-critica dei linguaggi della figurazione, individuando i termini in cui questo tema, in quel contesto disciplinare, è stato trattato e quali possono essere le sue possibili implicazioni nelle ricerche sul design dei materiali oggi. Queste riflessioni sono dunque un contributo da affiancare ai rapporti che il design già riesce a intessere con il mondo delle discipline tecnico-scientifiche che caratterizzano il dibattito sulla Material Experience oggi. Il fine è di creare ancor più stringenti rapporti per quelle discipline, con gli aspetti estetico-critici del design, letti nello spessore della storia della loro cultura visiva e reinterpretati nelle loro possibilità progettuali. Nella lunga e appassionante genesi delle teorie sulla forma, passando dal purovisibilismo, nelle sue analisi sulla dislocazione delle forme per la sollecitazione della percezione, sino ai plurali percorsi del basic design, disattivanti i principi mimetici della rappresentazione, il contributo si sofferma su alcuni concetti introduttivi alla Teoria della forma e della figurazione di Paul Klee. Vi si individuano delle potenzialità per lo sviluppo dell’obiettivo posto: quello di definire i valori primari di partizione delle superfici ed esplorarli poi in sperimentazioni contemporanee capaci di incidere nel rapporto tra soggetti e oggetti, in uno continuo spostamento tra visione ottica e tattile.
Questioni di gradienti sensoriali tra continuità e discontinuità. Studi e sperimentazioni sulla materialità delle superfici / Carullo, Rossana. - STAMPA. - (2018), pp. 129-137.
Questioni di gradienti sensoriali tra continuità e discontinuità. Studi e sperimentazioni sulla materialità delle superfici.
Rossana Carullo
2018-01-01
Abstract
La riflessione sul tema dei gradienti sensoriali per il design dei materiali è qui rivolta al recupero di una possibile catena storico-critica dei linguaggi della figurazione, individuando i termini in cui questo tema, in quel contesto disciplinare, è stato trattato e quali possono essere le sue possibili implicazioni nelle ricerche sul design dei materiali oggi. Queste riflessioni sono dunque un contributo da affiancare ai rapporti che il design già riesce a intessere con il mondo delle discipline tecnico-scientifiche che caratterizzano il dibattito sulla Material Experience oggi. Il fine è di creare ancor più stringenti rapporti per quelle discipline, con gli aspetti estetico-critici del design, letti nello spessore della storia della loro cultura visiva e reinterpretati nelle loro possibilità progettuali. Nella lunga e appassionante genesi delle teorie sulla forma, passando dal purovisibilismo, nelle sue analisi sulla dislocazione delle forme per la sollecitazione della percezione, sino ai plurali percorsi del basic design, disattivanti i principi mimetici della rappresentazione, il contributo si sofferma su alcuni concetti introduttivi alla Teoria della forma e della figurazione di Paul Klee. Vi si individuano delle potenzialità per lo sviluppo dell’obiettivo posto: quello di definire i valori primari di partizione delle superfici ed esplorarli poi in sperimentazioni contemporanee capaci di incidere nel rapporto tra soggetti e oggetti, in uno continuo spostamento tra visione ottica e tattile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.