"Preserving to survive" is the title of the text published by Mauro Civita in Granada, in 1984, as a collection of his Conversations in Baeza: lessons held in September of the previous year at the Universidad Internacional "Antonio Machado" of Baeza, which are placed in the broad framework of international relations that the Apulian professor and architect was establishing in those years, both in the fields of teaching and scientific research. The conversations are actually communications on the restoration of factories and historic centers, especially in Puglia, which provide Civita with the opportunity to collect in the title a work program established by him between the "G. D'Annunzio" University of Chieti and Pescara , where he taught for eighteen years starting in 1977, and UNAM, the National Autonomous University of Mexico City, which gave him the opportunity to successfully deal with a culture that was distant but only geographically, assumed as a counterpoint and food of an experience that to this day the Abruzzo University preserves among its most precious legacies, and which is the support of the same collection of essays in this volume. Undoubtedly Mauro Civita was an important witness of the history of restoration in Italy and in the world, also by virtue of his bond with Roberto Pane (1897-1987) and a relationship of continuity with respect to them that goes from the end of the seventies until the death of the Neapolitan master.

"Conservare per sopravvivere" è il titolo del testo pubblicato da Mauro Civita a Granada, nel 1984, a raccolta delle sue Conversazioni in Baeza: lezioni tenute nel settembre dell'anno prima alla Universidad Internacional "Antonio Machado" di Baeza, che si collocano nell'ampio quadro dei rapporti internazionali che il professore e architetto pugliese andava stabilendo in quegli anni, sia nell'ambito della didattica che della ricerca scientifica. Le conversazioni sono in realtà comunicazioni sui restauri di fabbriche e centri storici, soprattutto pugliesi, che forniscono a Civita l'opportunità di raccogliere nel titolo un programma di lavoro da lui stabilito tra l'Università "G. D'Annunzio" di Chieti e Pescara, dove insegna per diciotto anni a partire dal 1977, e la UNAM, L'Università Nazionale autonoma di Città del Messico, che gli dà l'occasione di confrontarsi, con successo, con una cultura lontana ma solo geograficamente, assunta a contrappunto e alimento di un'esperienza che a tutt'oggi l'Ateneo abruzzese conserva tra le sue più preziose eredità, e che è il sostegno della stessa raccolta di saggi del presente volume. Senz'altro Mauro Civita è stato un testimone importante della storia del restauro in Italia e nl mondo, anche in virtù del suo legame con Roberto Pane (1897-1987) e di un rapporto di continuità rispetto a questi che va dalla fine degli anni Settanta fino alla morte del maestro napoletano.

Conservare per sopravvivere: l’eredità di Mauro Civita (1933-2003) (paragrafo "Palinsesti architettonici. Il cantiere di restauro come luogo di comprensione della fabbrica e banco di prova per il progetto", pp. 22-31) / DE CADILHAC, R.; Serafini, L.. - STAMPA. - 9:(2014), pp. 21-22.

Conservare per sopravvivere: l’eredità di Mauro Civita (1933-2003) (paragrafo "Palinsesti architettonici. Il cantiere di restauro come luogo di comprensione della fabbrica e banco di prova per il progetto", pp. 22-31)

DE CADILHAC, R.;
2014-01-01

Abstract

"Conservare per sopravvivere" è il titolo del testo pubblicato da Mauro Civita a Granada, nel 1984, a raccolta delle sue Conversazioni in Baeza: lezioni tenute nel settembre dell'anno prima alla Universidad Internacional "Antonio Machado" di Baeza, che si collocano nell'ampio quadro dei rapporti internazionali che il professore e architetto pugliese andava stabilendo in quegli anni, sia nell'ambito della didattica che della ricerca scientifica. Le conversazioni sono in realtà comunicazioni sui restauri di fabbriche e centri storici, soprattutto pugliesi, che forniscono a Civita l'opportunità di raccogliere nel titolo un programma di lavoro da lui stabilito tra l'Università "G. D'Annunzio" di Chieti e Pescara, dove insegna per diciotto anni a partire dal 1977, e la UNAM, L'Università Nazionale autonoma di Città del Messico, che gli dà l'occasione di confrontarsi, con successo, con una cultura lontana ma solo geograficamente, assunta a contrappunto e alimento di un'esperienza che a tutt'oggi l'Ateneo abruzzese conserva tra le sue più preziose eredità, e che è il sostegno della stessa raccolta di saggi del presente volume. Senz'altro Mauro Civita è stato un testimone importante della storia del restauro in Italia e nl mondo, anche in virtù del suo legame con Roberto Pane (1897-1987) e di un rapporto di continuità rispetto a questi che va dalla fine degli anni Settanta fino alla morte del maestro napoletano.
2014
Messico Italia restauro: le Università di Città del Messico (UNAM) e Chieti-Pescara (Ud'A) in venti anni di collaborazione
978-88-492-2853-3
Gangemi
Conservare per sopravvivere: l’eredità di Mauro Civita (1933-2003) (paragrafo "Palinsesti architettonici. Il cantiere di restauro come luogo di comprensione della fabbrica e banco di prova per il progetto", pp. 22-31) / DE CADILHAC, R.; Serafini, L.. - STAMPA. - 9:(2014), pp. 21-22.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/13155
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