La costruzione dei quadri conoscitivi dei piani è occasione per evidenziare notevoli patrimoni territoriali. Nonostante la loro portata e la reale volontà di valorizzarli, non sempre si trovano modalità di individuazione e messa a punto di processi e pratiche adeguate. La descrizione e il riconoscimento di un patrimonio non è sufficiente a trasformarlo in risorse, operazione che chiama in causa progettualità, visioni, strategie e attori. L’esperienza per la formazione del piano di Monte Sant’Angelo (FG) – un territorio con una concentrazione variegata di risorse, da poco anche nell’elenco dei siti Unesco – è significativa. All’interno del grande patrimonio territoriale lo spazio agricolo è quello più sopposto a pressione e inteso, da sempre, come luogo dove usi diversi entrano in conflitto per la conquista della terra. E come tale sono meno tutelate e meno partecipi alla costruzione di qualità territoriali, ambientali e paesaggistiche. La ricchezza del proprio patrimonio non è sempre sufficientemente percepita e vissuta. Il territorio va conosciuto, tutelato e curato prima di essere messo a valore. Per molte parti del territorio anche agricolo occorrono veri e propri progetti di ricostituzione degli assetti produttivi e territoriali e un attento controllo degli usi da attivare e favorire. Un territorio di qualità è il patrimonio su cui costruire strategie di sviluppo a partire da quella turistica, tenendo presente l’attuale forte domanda di territorio da parte di turisti: una domanda di paesaggio, di storia, di prodotti, di qualità piuttosto che di un consumo veloce e distratto.

La messa a valore del patrimonio territoriale / Rignanese, Leonardo. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 542-548. (Intervento presentato al convegno XVIII Conferenza Nazionale Società Italiana degli Urbanisti Venezia, Italia ’45-’45. Radici, condizioni, prospettive tenutosi a Venezia nel 11-12 giugno 2015).

La messa a valore del patrimonio territoriale

Rignanese, Leonardo
2015-01-01

Abstract

La costruzione dei quadri conoscitivi dei piani è occasione per evidenziare notevoli patrimoni territoriali. Nonostante la loro portata e la reale volontà di valorizzarli, non sempre si trovano modalità di individuazione e messa a punto di processi e pratiche adeguate. La descrizione e il riconoscimento di un patrimonio non è sufficiente a trasformarlo in risorse, operazione che chiama in causa progettualità, visioni, strategie e attori. L’esperienza per la formazione del piano di Monte Sant’Angelo (FG) – un territorio con una concentrazione variegata di risorse, da poco anche nell’elenco dei siti Unesco – è significativa. All’interno del grande patrimonio territoriale lo spazio agricolo è quello più sopposto a pressione e inteso, da sempre, come luogo dove usi diversi entrano in conflitto per la conquista della terra. E come tale sono meno tutelate e meno partecipi alla costruzione di qualità territoriali, ambientali e paesaggistiche. La ricchezza del proprio patrimonio non è sempre sufficientemente percepita e vissuta. Il territorio va conosciuto, tutelato e curato prima di essere messo a valore. Per molte parti del territorio anche agricolo occorrono veri e propri progetti di ricostituzione degli assetti produttivi e territoriali e un attento controllo degli usi da attivare e favorire. Un territorio di qualità è il patrimonio su cui costruire strategie di sviluppo a partire da quella turistica, tenendo presente l’attuale forte domanda di territorio da parte di turisti: una domanda di paesaggio, di storia, di prodotti, di qualità piuttosto che di un consumo veloce e distratto.
2015
XVIII Conferenza Nazionale Società Italiana degli Urbanisti Venezia, Italia ’45-’45. Radici, condizioni, prospettive
9788899237042
La messa a valore del patrimonio territoriale / Rignanese, Leonardo. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 542-548. (Intervento presentato al convegno XVIII Conferenza Nazionale Società Italiana degli Urbanisti Venezia, Italia ’45-’45. Radici, condizioni, prospettive tenutosi a Venezia nel 11-12 giugno 2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/18401
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