Inquinamento di origine antropica ed inquinamento salino sono determinati da attività diverse e potenzialmente controllabili separatamente: tuttavia i fenomeni, nella gran parte degli acquiferi costieri ricadenti in aree densamente popolate, sono normalmente sovrapposti e la loro interconnessione rende necessaria, per comprendere il primo, la conoscenza dell’altro. Negli ultimi decenni la situazione di tali acquiferi, particolarmente nell’area mediterranea, si è deteriorata profondamente, anche per effetto dell’ulteriore sovrapporsi degli effetti del cambio climatico. Come conseguenza di sovrasfruttamento, inquinamento e cambio climatico, i regimi naturali di flusso di tali acquiferi costieri risultano oggi profondamente disturbati, con mobilizzazione di acque prima isolate rispetto al deflusso attivo, con l’attivazione di cortocircuiti nel trasporto degli inquinanti e con una modifica della qualità del trasporto verso i mari. Gli acquiferi costieri carsici della Murgia e del Salento soffrono dei problemi suddetti ed i risultati sono nettamente percepibili dalle popolazioni, almeno in termini di scarsità complessiva di risorse idriche e peggioramento globale del clima. Lo stato d’inquinamento delle falde rimane invece, nei suoi effetti, meno direttamente riconoscibile dagli utenti. Occorre qui ricordare che le risorse idriche sotterranee dei suddetti acquiferi sono a tutt’oggi una risorsa molto importante anche ai fini del soddisfacimento della domanda idropotabile. Basti pensare che, in momenti di emergenza idrica, per incrementare la disponibilità idropotabile in Murgia vengono attivati prelievi da pozzi e che nel Salento sono prelevati per questi scopi, continuativamente, più di 4 m3/s. Tutto ciò senza pensare al crescente fabbisogno del comparto agricolo e zootecnico. Le considerazioni che seguono in tema di inquinamento salino ed antropico delle risorse suddette sono basate su dati occasionalmente raccolti per scopo di ricerca scientifica che non possiedono carattere di sistematicità: l’assenza di controllo che è seguita ai dettami del Piano di Risanamento Idrico costituisce una lacuna gravissima, tale che ad oggi non si possiede un quadro affidabile di riferimento per impostare seriamente azioni di salvaguardia e recupero che non possono tuttavia essere più procrastinate.

Inquinamento salino ed antropico degli acquiferi costieri della murgia e del Salento: azioni di salvaguardia / Fidelibus, M. D.; Tulipano, L.. - In: GEOLOGI E TERRITORIO. - ISSN 1974-1189. - STAMPA. - 1:Suppl.(2004), pp. 95-104.

Inquinamento salino ed antropico degli acquiferi costieri della murgia e del Salento: azioni di salvaguardia

Fidelibus M. D.;
2004-01-01

Abstract

Inquinamento di origine antropica ed inquinamento salino sono determinati da attività diverse e potenzialmente controllabili separatamente: tuttavia i fenomeni, nella gran parte degli acquiferi costieri ricadenti in aree densamente popolate, sono normalmente sovrapposti e la loro interconnessione rende necessaria, per comprendere il primo, la conoscenza dell’altro. Negli ultimi decenni la situazione di tali acquiferi, particolarmente nell’area mediterranea, si è deteriorata profondamente, anche per effetto dell’ulteriore sovrapporsi degli effetti del cambio climatico. Come conseguenza di sovrasfruttamento, inquinamento e cambio climatico, i regimi naturali di flusso di tali acquiferi costieri risultano oggi profondamente disturbati, con mobilizzazione di acque prima isolate rispetto al deflusso attivo, con l’attivazione di cortocircuiti nel trasporto degli inquinanti e con una modifica della qualità del trasporto verso i mari. Gli acquiferi costieri carsici della Murgia e del Salento soffrono dei problemi suddetti ed i risultati sono nettamente percepibili dalle popolazioni, almeno in termini di scarsità complessiva di risorse idriche e peggioramento globale del clima. Lo stato d’inquinamento delle falde rimane invece, nei suoi effetti, meno direttamente riconoscibile dagli utenti. Occorre qui ricordare che le risorse idriche sotterranee dei suddetti acquiferi sono a tutt’oggi una risorsa molto importante anche ai fini del soddisfacimento della domanda idropotabile. Basti pensare che, in momenti di emergenza idrica, per incrementare la disponibilità idropotabile in Murgia vengono attivati prelievi da pozzi e che nel Salento sono prelevati per questi scopi, continuativamente, più di 4 m3/s. Tutto ciò senza pensare al crescente fabbisogno del comparto agricolo e zootecnico. Le considerazioni che seguono in tema di inquinamento salino ed antropico delle risorse suddette sono basate su dati occasionalmente raccolti per scopo di ricerca scientifica che non possiedono carattere di sistematicità: l’assenza di controllo che è seguita ai dettami del Piano di Risanamento Idrico costituisce una lacuna gravissima, tale che ad oggi non si possiede un quadro affidabile di riferimento per impostare seriamente azioni di salvaguardia e recupero che non possono tuttavia essere più procrastinate.
2004
Inquinamento salino ed antropico degli acquiferi costieri della murgia e del Salento: azioni di salvaguardia / Fidelibus, M. D.; Tulipano, L.. - In: GEOLOGI E TERRITORIO. - ISSN 1974-1189. - STAMPA. - 1:Suppl.(2004), pp. 95-104.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/4581
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