A partire dalla seconda metà del ‘900 la costa pugliese è stata interessata da un importante processo di “litoralizzazione” insediativa, una costruzione incontrollata generalmente di seconde case ad uso turistico stagionale, realizzate senza una pianificazione che ne dettasse regole e indirizzi e che ha generato rilevanti fenomeni di abusivismo costiero a danno della naturalità e della valenza paesaggistica del contesto. I tre casi studio approfonditi - Castrignano del Capo (Le), Torchiarolo (Br), Polignano a Mare (Ba) - mostrano come il decennio appena conclusosi, di forte innovazione nei processi di governo del territorio in Puglia, si sia confrontato con la sfida di processi di riqualificazione e rigenerazione dei territori costieri nei quali i fenomeni di abusivismo si sono sommati alle conseguenze degli effetti dei Globale Change sugli assetti idrogeomorfologici delle coste pugliesi (arretramento ed erosione). Attraverso l’analisi delle tre vicende pugliesi si intende dimostrare come una inversione di rotta sia possibile, almeno in forme tentative, nei processi di edificazione abusiva lungo le coste del Mezzogiorno, anche attraverso una pianificazione che operi nella direzione della riqualificazione ecologica del litorale utilizzando le tecniche della Landscape Ecology, della rigenerazione urbana dei contesti compromessi, del recupero degli spazi collettivi e del paesaggio e come sia altresì possibile una riscrittura formale dell’esistente ed una nuova impostazione metodologica per il futuro.
Abusivismo costiero in Puglia. Verso una nuova stagione di politiche e strumenti / Martinelli, Nicola; Milella, Silvana; Annese, Mariella; Teresa P., Pagnelli; D’Onghia, Vito. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - (2016), pp. 1716-1723. (Intervento presentato al convegno Cambiamenti. Responsabilità e strumenti per l'urbanistica al servizio del paese, tenutosi a Catania nel 16-18 giugno 2016).
Abusivismo costiero in Puglia. Verso una nuova stagione di politiche e strumenti
MARTINELLI, Nicola;MILELLA, Silvana;Annese, Mariella;Vito D’Onghia
2016-01-01
Abstract
A partire dalla seconda metà del ‘900 la costa pugliese è stata interessata da un importante processo di “litoralizzazione” insediativa, una costruzione incontrollata generalmente di seconde case ad uso turistico stagionale, realizzate senza una pianificazione che ne dettasse regole e indirizzi e che ha generato rilevanti fenomeni di abusivismo costiero a danno della naturalità e della valenza paesaggistica del contesto. I tre casi studio approfonditi - Castrignano del Capo (Le), Torchiarolo (Br), Polignano a Mare (Ba) - mostrano come il decennio appena conclusosi, di forte innovazione nei processi di governo del territorio in Puglia, si sia confrontato con la sfida di processi di riqualificazione e rigenerazione dei territori costieri nei quali i fenomeni di abusivismo si sono sommati alle conseguenze degli effetti dei Globale Change sugli assetti idrogeomorfologici delle coste pugliesi (arretramento ed erosione). Attraverso l’analisi delle tre vicende pugliesi si intende dimostrare come una inversione di rotta sia possibile, almeno in forme tentative, nei processi di edificazione abusiva lungo le coste del Mezzogiorno, anche attraverso una pianificazione che operi nella direzione della riqualificazione ecologica del litorale utilizzando le tecniche della Landscape Ecology, della rigenerazione urbana dei contesti compromessi, del recupero degli spazi collettivi e del paesaggio e come sia altresì possibile una riscrittura formale dell’esistente ed una nuova impostazione metodologica per il futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.