Il Salento meridionale, corrispondente alla cosiddetta Terra del Capo, rappresenta uno di quei territori del mediterraneo caratterizzato dalla permanenza e dalla ricorrenza della casa a corte e della corte in generale intesa come luogo di relazione della residenza, sia urbana che rurale. Introdotta dai coloni greci e adottata successivamente dai monaci basiliani, la corte costituisce la matrice tipo-morfologica e spaziale dei centri antichi delle città di questa terra, caratterizzando e strutturando sia gli aggregati edilizi, attraverso la definizione delle corti urbane, che le singole unità abitative, nelle varianti dimensionali della casa a corte plurifamiliare e monofamiliare. Partendo dalla interpretazione degli archetipi (casa a patio greca e domus romana), il saggio cerca di individuare nella casa a corte salentina i caratteri permanenti e le variazioni rispetto al tipo a corte e di comprendere le relazioni che si stabiliscono tra la casa e la città, tra lo spazio domestico e quello urbano. Con la convinzione che la conoscenza delle forme tradizionali dell'abitare sia necessaria ai processi di rinnovamento e trasformazione e che il grado di continuità con le forme del passato dipenda dalla 'critica' esercitata su di esse, cioè dalla scelta delle relazioni sintattiche da confermare, perché riconosciute come costitutive, e di quelle da rifondare con l’obiettivo di definire forme rinnovate, allo stesso tempo referenti della tradizione a cui appartengono e portatrici di nuovi significati.
Paradigmi dell'abitare mediterraneo / Paradigms of mediterranean dwelling / Defilippis, Francesco (ABITARE IL FUTURO). - In: Culture mediterranee dell'abitare / Mediterranean Housing Cultures / [a cura di] A. Picone. - STAMPA. - Napoli : CLEAN, 2016. - ISBN 978-88-8497-566-9. - pp. 72-81
Paradigmi dell'abitare mediterraneo / Paradigms of mediterranean dwelling
DEFILIPPIS, Francesco
2016-01-01
Abstract
Il Salento meridionale, corrispondente alla cosiddetta Terra del Capo, rappresenta uno di quei territori del mediterraneo caratterizzato dalla permanenza e dalla ricorrenza della casa a corte e della corte in generale intesa come luogo di relazione della residenza, sia urbana che rurale. Introdotta dai coloni greci e adottata successivamente dai monaci basiliani, la corte costituisce la matrice tipo-morfologica e spaziale dei centri antichi delle città di questa terra, caratterizzando e strutturando sia gli aggregati edilizi, attraverso la definizione delle corti urbane, che le singole unità abitative, nelle varianti dimensionali della casa a corte plurifamiliare e monofamiliare. Partendo dalla interpretazione degli archetipi (casa a patio greca e domus romana), il saggio cerca di individuare nella casa a corte salentina i caratteri permanenti e le variazioni rispetto al tipo a corte e di comprendere le relazioni che si stabiliscono tra la casa e la città, tra lo spazio domestico e quello urbano. Con la convinzione che la conoscenza delle forme tradizionali dell'abitare sia necessaria ai processi di rinnovamento e trasformazione e che il grado di continuità con le forme del passato dipenda dalla 'critica' esercitata su di esse, cioè dalla scelta delle relazioni sintattiche da confermare, perché riconosciute come costitutive, e di quelle da rifondare con l’obiettivo di definire forme rinnovate, allo stesso tempo referenti della tradizione a cui appartengono e portatrici di nuovi significati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.