Il tipo dell'ipostilo attraversa tutte le stagioni dell'architettura, ponendosi ancora oggi come uno dei paradigmi per la concezione e costruzione di spazi coperti destinati a funzioni rappresentative o collettive. Indipendentemente dai linguaggi architettonici, il carattere dello spazio ipostilo è definito principalmente dai rapporti proporzionali, cioè dalla snellezza delle colonne, dalla loro altezza (e quindi dall'altezza dello spazio) e dalla loro reciproca distanza. Questi rapporti sono in qualche modo determinati dalla scelta sistemi costruttivi, portatori di caratteri propri e di una propria intrinseca espressività. Attraverso la scelta “consapevole” del sistema costruttivo e la modulazione dei rapporti proporzionali è possibile ottenere spazi ipostili di carattere differente. Il senso di compressione, di costipazione e quello opposto di dilatazione ed espansione sono caratteri possibili dello spazio ipostilo, conseguibili attraverso queste variazioni, cioè attraverso la modulazione della snellezza della colonna e della distanza tra le colonne. Ma il carattere di questi spazi può anche essere sapientemente definito attraverso le variazioni topologiche indotte dalla disposizione geometrica delle colonne, dalla forma del muro perimetrale che li recinge, cioè dal suo grado di continuità, e dalla forma della copertura, cioè dalla soluzione costruttiva e formale adottata per il raccordo tra le colonne e la copertura stessa. Accanto alle modulazioni proporzionali, queste variazioni costituiscono le grammatiche e le sintassi della forma dell’ipostilo; esse orientano e gerarchizzano lo spazio ipostilo, differenziandolo al suo interno e imprimendo un verso ed una direzione che costitutivamente non possiede. Il contributo, accolto in un libro dedicato all'architettura dell'ipostilo, indaga questi temi con l'obiettivo di individuare le grammatiche e le sintassi generative dello spazio ipostilo, utili alla sua interpretazione.
Stare tra le colonne. Grammatiche della forma e variazioni topologiche del paradigma ipostilo / Defilippis, Francesco (THEORIA). - In: L'architettura dell'ipostilo / Renato Capozzi. - STAMPA. - Firenze : Aión Edizioni, 2016. - ISBN 978-88-98262-44-1. - pp. 144-151
Stare tra le colonne. Grammatiche della forma e variazioni topologiche del paradigma ipostilo
DEFILIPPIS, Francesco
2016-01-01
Abstract
Il tipo dell'ipostilo attraversa tutte le stagioni dell'architettura, ponendosi ancora oggi come uno dei paradigmi per la concezione e costruzione di spazi coperti destinati a funzioni rappresentative o collettive. Indipendentemente dai linguaggi architettonici, il carattere dello spazio ipostilo è definito principalmente dai rapporti proporzionali, cioè dalla snellezza delle colonne, dalla loro altezza (e quindi dall'altezza dello spazio) e dalla loro reciproca distanza. Questi rapporti sono in qualche modo determinati dalla scelta sistemi costruttivi, portatori di caratteri propri e di una propria intrinseca espressività. Attraverso la scelta “consapevole” del sistema costruttivo e la modulazione dei rapporti proporzionali è possibile ottenere spazi ipostili di carattere differente. Il senso di compressione, di costipazione e quello opposto di dilatazione ed espansione sono caratteri possibili dello spazio ipostilo, conseguibili attraverso queste variazioni, cioè attraverso la modulazione della snellezza della colonna e della distanza tra le colonne. Ma il carattere di questi spazi può anche essere sapientemente definito attraverso le variazioni topologiche indotte dalla disposizione geometrica delle colonne, dalla forma del muro perimetrale che li recinge, cioè dal suo grado di continuità, e dalla forma della copertura, cioè dalla soluzione costruttiva e formale adottata per il raccordo tra le colonne e la copertura stessa. Accanto alle modulazioni proporzionali, queste variazioni costituiscono le grammatiche e le sintassi della forma dell’ipostilo; esse orientano e gerarchizzano lo spazio ipostilo, differenziandolo al suo interno e imprimendo un verso ed una direzione che costitutivamente non possiede. Il contributo, accolto in un libro dedicato all'architettura dell'ipostilo, indaga questi temi con l'obiettivo di individuare le grammatiche e le sintassi generative dello spazio ipostilo, utili alla sua interpretazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.