Se si vuole comprendere il significato e la logica delle tecniche esecutive nelle costruzioni, e allo stesso tempo cogliere la loro diversità rispetto alle altre, non è possibile rimanere nel campo delle loro applicazioni ma è necessario addentrarsi nella “manifattura” dei singoli elementi che compongono la fabbrica. Per indagare su questi ambiti, è necessario rivolgersi alla rappresentazione degli elementi costruttivi. Viene analizzata la “tecnica” del costruire come l’insieme di tutte le operazioni che si trovano fra il “grafico” e la realizzazione materiale di un edificio. Il legame fra le tecniche delle co¬struzioni e l’ambiente culturale dei materiali utilizzati si ritrova in ambiti geografici molto lontani tra loro e restano immutati per millenni. L’attenzione si focalizza sulle metodologie costruttive dell’epoca rinascimentale, analizzandone le tecniche intrinseche alle strutture che sono state mutuate da ambienti culturali diversi. L’analisi si sofferma sulle “macro” componenti con cui è realizzato un edificio, copertura, murature, paramenti e solai, per ritrovare le attinenze tecnologiche salienti. La nascita della figura dell’architetto in quanto ideatore dell’opera e non esecutore dell’architettura, comporta la separazione tra la fase di progetto e quella esecutiva che necessariamente richiedeva il perfezionamento dei modi di comunicare le volontà progettuali a chi doveva poi realizzarle. In questo la cultura rinascimentale fece dei passi da gigante, perfezionando quelli che sono, ancora oggi, gli strumenti progettuali a disposizione di un architetto, come il disegno e i modelli - o maquette - in scala ridotta, necessari per comunicare visivamente e materialmente agli operai che non avevano istruzione, come dovevano eseguire l’opera.
Complessità di esperienze tecnologiche in alcune "fabbriche" del XV e XVI secolo in Puglia / Mongiello, Giovanni - In: Architettura del Rinascimento in Puglia / Luigi Mongiello, Maria Grazia Rocco, Cesare Verdoscia, Giovanni Mongiello. - STAMPA. - Bari : Adda, 2008. - ISBN 978-88-8082-779-5. - pp. 491-519
Complessità di esperienze tecnologiche in alcune "fabbriche" del XV e XVI secolo in Puglia
Giovanni Mongiello
2008-01-01
Abstract
Se si vuole comprendere il significato e la logica delle tecniche esecutive nelle costruzioni, e allo stesso tempo cogliere la loro diversità rispetto alle altre, non è possibile rimanere nel campo delle loro applicazioni ma è necessario addentrarsi nella “manifattura” dei singoli elementi che compongono la fabbrica. Per indagare su questi ambiti, è necessario rivolgersi alla rappresentazione degli elementi costruttivi. Viene analizzata la “tecnica” del costruire come l’insieme di tutte le operazioni che si trovano fra il “grafico” e la realizzazione materiale di un edificio. Il legame fra le tecniche delle co¬struzioni e l’ambiente culturale dei materiali utilizzati si ritrova in ambiti geografici molto lontani tra loro e restano immutati per millenni. L’attenzione si focalizza sulle metodologie costruttive dell’epoca rinascimentale, analizzandone le tecniche intrinseche alle strutture che sono state mutuate da ambienti culturali diversi. L’analisi si sofferma sulle “macro” componenti con cui è realizzato un edificio, copertura, murature, paramenti e solai, per ritrovare le attinenze tecnologiche salienti. La nascita della figura dell’architetto in quanto ideatore dell’opera e non esecutore dell’architettura, comporta la separazione tra la fase di progetto e quella esecutiva che necessariamente richiedeva il perfezionamento dei modi di comunicare le volontà progettuali a chi doveva poi realizzarle. In questo la cultura rinascimentale fece dei passi da gigante, perfezionando quelli che sono, ancora oggi, gli strumenti progettuali a disposizione di un architetto, come il disegno e i modelli - o maquette - in scala ridotta, necessari per comunicare visivamente e materialmente agli operai che non avevano istruzione, come dovevano eseguire l’opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.