Valutazione del danno da frana per l’analisi di vulnerabilità in un’area urbana del Subappennino Dauno

La valutazione del rischio da frana rappresenta un tema di crescente interesse a causa del condizionamento dei processi franosi sullo sviluppo socio-economico dei centri urbani e sulle possibilità di conservazione del patrimonio storico-culturale. In Italia, questo problema è particolarmente sentito per l’estensione delle aree interessate dai movimenti di massa, spesso responsabili di danni ricorrenti a strutture ed infrastrutture. Con riferimento alle frane a cinematica lenta, le valutazioni di rischio di tipo quantitativo riguardano aspetti prevalentemente connessi alla suscettibilità o, in alcuni casi, alla pericolosità, limitando invece gli studi sulla vulnerabilità strutturale ad analisi di natura pressoché qualitativa. Questo contributo intende indagare gli effetti dell’interazione tra una classe di frane a cinematica lenta, ovvero gli scorrimenti roto-traslativi profondi, ed il patrimonio costruito sovrastante. In particolare, si presentano i risultati dell’applicazione di una nuova procedura di valutazione del danno da frana di edifici ordinari, sviluppata come step operativo di una metodologia multilivello per l’analisi di vulnerabilità alla scala del centro urbano. L’applicazione al comune densamente urbanizzato di Pietramontercorvino (sub-Appennino dauno pugliese), in un’area di affioramento di formazioni Flyschoidi, disomogenee e meccanicamente scadenti, ha consentito la classificazione degli edifici danneggiati da cedimenti di fondazione attraverso l’assegnazione del relativo grado di danno al singolo edificio. I risultati delle analisi geomorfologiche, geotecniche e strutturali alla scala del centro abitato sono confluiti nella ‘carta geotecnica del danneggiamento da frana’, strumento di supporto per l’analisi di vulnerabilità e la valutazione del rischio da frana nell’area.