L’idea del volume nasce da un percorso di ricerca sull’immagine della città intrapresa qualche anno fa all’interno del progetto “BDA. Bari Disegno Architetture”. Le immagini prodotte non sono fotografie né vedute prospettiche, ma disegni criticamente elaborati per ampliare il sistema delle conoscenze relative allo spazio urbano; rappresentazioni la cui capacità ermeneutica tiene conto e sottolinea la pluralità dei linguaggi delle architetture di cui la città si compone e che sono l’esito costruito della varietà dei valori storici, culturali, sociali, economici, estetici, umani che la caratterizzano. L’individuazione, la catalogazione e l’analisi degli edifici ha generato una produzione iconografica che è descrizione esatta della realtà costruita. La ricerca nasce proprio dal rilievo di singole architetture che nel corso del tempo sono servite agli autori a comporre il disegno di fronti urbani e, quindi, di porzioni di città, costituendo il patrimonio iconografico dell’archivio visivo denominato “BDA. Bari Disegno Architetture”. È stato scelto un sistema di visualizzazione volto a produrre immagini bidimensionali, in visione frontale, per dare risalto ai caratteri peculiari dei manufatti, sia architetture significative sia architetture di base, analizzati singolarmente e nella loro collocazione all’interno della continuità dei fronti. Nel progetto BDA i disegni urbani sono stati realizzati in forma multiscalare utilizzando il modello di rappresentazione in proiezione ortogonale. Alle scale di rappresentazione urbana d’insieme, il cui ritmo figurativo è dettato dalla dimensione dell’isolato, si affianca quella architettonica, in cui è possibile scendere anche nel dettaglio dei partiti decorativi. Sono molti i fattori che contribuiscono a conferire un’immagine della città, ma è proprio l’architettura a determinarne il carattere identitario nella scena urbana, un’identità che si nutre della natura duale di dialogo e contrapposizione tra gli edifici più antichi e quelli più recenti. Paradigmatici dell’identità plurilinguistica e stratificata nello spazio e nel tempo della città di Bari sono i quartieri che si è scelto di disegnare, l’ottocentesco Murattiano e i successivi Libertà e Madonnella. Cospicua è la produzione letteraria relativa alla città di Bari e alle sue architetture, ma gli autori del volume propongono una diversa lettura e condividono la loro “visione”, il loro modo di vedere e comunicare, attraverso il disegno. Il patrimonio architettonico pugliese è stato a lungo studiato dal punto di vista della storia dell’arte dell’architettura, dell’urbanistica ecc., ma una sua lettura e catalogazione attraverso il rilievo ha radici piuttosto recenti e risulta inedito se si guarda agli studi sulla città di Bari. Disegnare le facciate, i contorni, i profili, le partizioni ha significato raccontare quella quinta urbana (la “facies”, le facciate) che appartiene allo “spazio quotidiano” che generalmente non si osserva, su cui non si colgono differenze né particolari. Nella varietà linguistica e tipologica delle architetture rappresentate all’interno del contesto urbano, la “zumata” sull’elemento architettonico ha lo scopo di veicolare l’attenzione verso contenuti figurativi particolarmente attrattivi, per suscitare la curiosità di conoscenza, educare lo sguardo e accompagnarlo verso una fruizione consapevole della città contemporanea.

BDA. Bari Disegno Architetture / Castagnolo, V.; Maiorano, A. C.. - STAMPA. - (2018), pp. 1-104.

BDA. Bari Disegno Architetture

Castagnolo, V.;Maiorano, A. C.
2018-01-01

Abstract

L’idea del volume nasce da un percorso di ricerca sull’immagine della città intrapresa qualche anno fa all’interno del progetto “BDA. Bari Disegno Architetture”. Le immagini prodotte non sono fotografie né vedute prospettiche, ma disegni criticamente elaborati per ampliare il sistema delle conoscenze relative allo spazio urbano; rappresentazioni la cui capacità ermeneutica tiene conto e sottolinea la pluralità dei linguaggi delle architetture di cui la città si compone e che sono l’esito costruito della varietà dei valori storici, culturali, sociali, economici, estetici, umani che la caratterizzano. L’individuazione, la catalogazione e l’analisi degli edifici ha generato una produzione iconografica che è descrizione esatta della realtà costruita. La ricerca nasce proprio dal rilievo di singole architetture che nel corso del tempo sono servite agli autori a comporre il disegno di fronti urbani e, quindi, di porzioni di città, costituendo il patrimonio iconografico dell’archivio visivo denominato “BDA. Bari Disegno Architetture”. È stato scelto un sistema di visualizzazione volto a produrre immagini bidimensionali, in visione frontale, per dare risalto ai caratteri peculiari dei manufatti, sia architetture significative sia architetture di base, analizzati singolarmente e nella loro collocazione all’interno della continuità dei fronti. Nel progetto BDA i disegni urbani sono stati realizzati in forma multiscalare utilizzando il modello di rappresentazione in proiezione ortogonale. Alle scale di rappresentazione urbana d’insieme, il cui ritmo figurativo è dettato dalla dimensione dell’isolato, si affianca quella architettonica, in cui è possibile scendere anche nel dettaglio dei partiti decorativi. Sono molti i fattori che contribuiscono a conferire un’immagine della città, ma è proprio l’architettura a determinarne il carattere identitario nella scena urbana, un’identità che si nutre della natura duale di dialogo e contrapposizione tra gli edifici più antichi e quelli più recenti. Paradigmatici dell’identità plurilinguistica e stratificata nello spazio e nel tempo della città di Bari sono i quartieri che si è scelto di disegnare, l’ottocentesco Murattiano e i successivi Libertà e Madonnella. Cospicua è la produzione letteraria relativa alla città di Bari e alle sue architetture, ma gli autori del volume propongono una diversa lettura e condividono la loro “visione”, il loro modo di vedere e comunicare, attraverso il disegno. Il patrimonio architettonico pugliese è stato a lungo studiato dal punto di vista della storia dell’arte dell’architettura, dell’urbanistica ecc., ma una sua lettura e catalogazione attraverso il rilievo ha radici piuttosto recenti e risulta inedito se si guarda agli studi sulla città di Bari. Disegnare le facciate, i contorni, i profili, le partizioni ha significato raccontare quella quinta urbana (la “facies”, le facciate) che appartiene allo “spazio quotidiano” che generalmente non si osserva, su cui non si colgono differenze né particolari. Nella varietà linguistica e tipologica delle architetture rappresentate all’interno del contesto urbano, la “zumata” sull’elemento architettonico ha lo scopo di veicolare l’attenzione verso contenuti figurativi particolarmente attrattivi, per suscitare la curiosità di conoscenza, educare lo sguardo e accompagnarlo verso una fruizione consapevole della città contemporanea.
2018
978-88-909574-9-9
Aesei
BDA. Bari Disegno Architetture / Castagnolo, V.; Maiorano, A. C.. - STAMPA. - (2018), pp. 1-104.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/126546
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