Nelle zone orogenetiche le spinte tettoniche del fronte più avanzato della catena creano sollevamenti e deformazioni significative del lato più interno dei depositi di avanfossa. Nel presente lavoro, prendendo spunto da un caso relativo all’Appennino meridionale viene illustrato come al fronte della catena, a seguito di dette spinte si verificano frane ciclopiche da esse indotte, che condizionano sia il reticolo idrografico principale che la pericolosità idraulica e da frana di una vasta area a valle del fronte della catena stessa. Viene inoltre sottolineata l’importanza di riconoscere questo tipo di fenomeni al fine di poter correttamente interpretare le dinamiche fluviali e la suscettibilità da frana delle aree da questi coinvolte. In particolare, è illustrato il caso del versante destro della bassa valle del fiume Biferno, dove è stata riconosciuta e ricostruita una gigantesca frana profonda, coinvolgente un’area di circa 40 km2, che controlla profondamente il percorso del Biferno oltre che quello del suo affluente in sponda destra, il torrente Cigno. In particolare la presenza della grande frana condiziona la pericolosità idraulica di tutta la piana di Termoli (CB), ma anche la suscettività al rischio da frana del fianco sinistro della vallata del Biferno a valle dell’abitato di Guglionesi (CB).
Condizionamenti indotti da tettonica e grandi frane sulla suscettività ai fenomeni alluvionali e da frana nelle aree al fronte della catena / Doglioni, Angelo; Galeandro, A; Guerricchio, A; Simeone, Vincenzo - In: Tecniche per la difesa dall'inquinamento - 33° Corso di Aggiornamento[s.l], 2012. - ISBN 978-88-97181-1-56. - pp. 741-758
Condizionamenti indotti da tettonica e grandi frane sulla suscettività ai fenomeni alluvionali e da frana nelle aree al fronte della catena
DOGLIONI, Angelo;SIMEONE, Vincenzo
2012-01-01
Abstract
Nelle zone orogenetiche le spinte tettoniche del fronte più avanzato della catena creano sollevamenti e deformazioni significative del lato più interno dei depositi di avanfossa. Nel presente lavoro, prendendo spunto da un caso relativo all’Appennino meridionale viene illustrato come al fronte della catena, a seguito di dette spinte si verificano frane ciclopiche da esse indotte, che condizionano sia il reticolo idrografico principale che la pericolosità idraulica e da frana di una vasta area a valle del fronte della catena stessa. Viene inoltre sottolineata l’importanza di riconoscere questo tipo di fenomeni al fine di poter correttamente interpretare le dinamiche fluviali e la suscettibilità da frana delle aree da questi coinvolte. In particolare, è illustrato il caso del versante destro della bassa valle del fiume Biferno, dove è stata riconosciuta e ricostruita una gigantesca frana profonda, coinvolgente un’area di circa 40 km2, che controlla profondamente il percorso del Biferno oltre che quello del suo affluente in sponda destra, il torrente Cigno. In particolare la presenza della grande frana condiziona la pericolosità idraulica di tutta la piana di Termoli (CB), ma anche la suscettività al rischio da frana del fianco sinistro della vallata del Biferno a valle dell’abitato di Guglionesi (CB).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.