Officinae Purpuriae: per una misura del colore tra forma e materia.

This piece of research investigates the perceptive-sensorial qualities of surfaces expressed in terms of the identity of the former Purpuree workshops. The investigation studies the possibility of enhancing the sensory experience with a kind of meaning, interpreting the outer skin of materials as an “interface zone” between the object and the body. In particular, it aims to exploit the aesthetic qualities and the identities stratified in the history surrounding the colour purple “designing its sensoriality” through a series of tactile and optical scales which are also extended to substitutive colours, such as madder and cochineal. Similar colours act in different ways each time in relation to the various support media including linen, hemp, wool and cotton. The project thus opens up contemporary experimentation with colour languages as detectors of the nature of materials. SUPERVISOR: Rossana Carullo ASSISTANT SUPERVISOR: Antonio Labalestra, Giuseppe Romanazzi

La ricerca, seguita in qualità di coordinatore, indaga le qualità percettivo-sensoriali delle superfici, declinate nella dimensione identitaria delle antiche Officine purpuree. L’indagine studia la possibilità dell’esperienza sensoriale di essere arricchita di senso, interpretando la pelle dei materiali come “zona d’interfaccia” fra l’oggetto e il corpo. In particolare, intende sfruttare le qualità estetiche e l’identità stratificata nella storia che appartengono al colore porpora, “progettandone la sensorialità” attraverso una serie di scale tattili e ottiche, estese anche a colorazioni succedanee, come la robbia e la cocciniglia. Simili colori agiscono con modalità ogni volta diverse in relazione ai vari supporti: il lino, la canapa, la lana e il cotone. Il progetto apre così a una sperimentazione contemporanea sui linguaggi cromatici come rivelatori della natura dei materiali. SUPERVISOR: Rossana Carullo ASSISTANT SUPERVISOR: Antonio Labalestra, Giuseppe Romanazzi