Il mare ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia, anche come grande risorsa economica. Molte attività sono basate sul mare e sui suoi prodotti, che, pertanto, vanno salvaguardati. Questa memoria evidenzia alcune modalità corrette con cui è necessario intervenire nelle zone costiere o nell’ambiente marino, in considerazione della particolare delicatezza degli ecosistemi marini, ai fini della difesa delle coste dall’erosione e, in generale, della difesa dai rischi territoriali. In particolare, viene trattato il tema dell’erosione costiera dal punto di vista dell’ingegneria idraulica, evidenziando lo stato generale delle coste europee e di quelle italiane. Si forniscono alcuni esempi di modelli fisici, realizzati presso il Laboratorio di Ingegneria Costiera (LIC) del Politecnico di Bari, come utile strumento di indagine al fine di dare delle risposte circa il corretto funzionamento di alcune opere di difesa. L’erosione costiera deve essere valutata facendo riferimento ad un lasso temporale sufficientemente lungo, tale da permettere di eliminare, mediando, eventi estremi quali tempeste e dinamiche di sedimento a carattere locale. L’erosione costiera implica tre differenti tipi di impatto o rischi: • perdita di aree con valore economico; • distruzione delle difese naturali (solitamente sistemi di dune) anche a seguito di un singolo; • evento tempestoso, con conseguente potenziale o effettiva inondazione dell’entroterra; • distruzione delle opere di difesa artificiali, con conseguente potenziale o effettiva inondazione dell’entroterra. L’erosione costiera è di solito il risultato di una combinazione di fattori, sia naturali che indotti dall’uomo, operanti su diversa scala. I più importanti fattori naturali sono: venti e tempeste, correnti vicine alle spiagge, innalzamento del livello del mare, subsidenza del suolo e apporto liquido e solido dei fiumi a mare. I fattori indotti dall’uomo includono l’utilizzazione della fascia costiera con la realizzazione di infrastrutture e opere per insediamenti abitativi, industriali e ricreativi, l’uso del suolo e alterazione della vegetazione, le estrazioni di acqua dal sottosuolo, i lavori per la regimazione dei corsi d’acqua per la difesa del suolo e per il prelievo di risorsa per uso potabile, irriguo e industriale, estrazione di inerti dai fiumi, dragaggi, etc.

Sulla salvaguardia dell'ambiente marino / Mossa, Michele. - In: L'ACQUA. - ISSN 1125-1255. - STAMPA. - 4:(2019), pp. 27-40.

Sulla salvaguardia dell'ambiente marino

Michele Mossa
2019-01-01

Abstract

Il mare ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia, anche come grande risorsa economica. Molte attività sono basate sul mare e sui suoi prodotti, che, pertanto, vanno salvaguardati. Questa memoria evidenzia alcune modalità corrette con cui è necessario intervenire nelle zone costiere o nell’ambiente marino, in considerazione della particolare delicatezza degli ecosistemi marini, ai fini della difesa delle coste dall’erosione e, in generale, della difesa dai rischi territoriali. In particolare, viene trattato il tema dell’erosione costiera dal punto di vista dell’ingegneria idraulica, evidenziando lo stato generale delle coste europee e di quelle italiane. Si forniscono alcuni esempi di modelli fisici, realizzati presso il Laboratorio di Ingegneria Costiera (LIC) del Politecnico di Bari, come utile strumento di indagine al fine di dare delle risposte circa il corretto funzionamento di alcune opere di difesa. L’erosione costiera deve essere valutata facendo riferimento ad un lasso temporale sufficientemente lungo, tale da permettere di eliminare, mediando, eventi estremi quali tempeste e dinamiche di sedimento a carattere locale. L’erosione costiera implica tre differenti tipi di impatto o rischi: • perdita di aree con valore economico; • distruzione delle difese naturali (solitamente sistemi di dune) anche a seguito di un singolo; • evento tempestoso, con conseguente potenziale o effettiva inondazione dell’entroterra; • distruzione delle opere di difesa artificiali, con conseguente potenziale o effettiva inondazione dell’entroterra. L’erosione costiera è di solito il risultato di una combinazione di fattori, sia naturali che indotti dall’uomo, operanti su diversa scala. I più importanti fattori naturali sono: venti e tempeste, correnti vicine alle spiagge, innalzamento del livello del mare, subsidenza del suolo e apporto liquido e solido dei fiumi a mare. I fattori indotti dall’uomo includono l’utilizzazione della fascia costiera con la realizzazione di infrastrutture e opere per insediamenti abitativi, industriali e ricreativi, l’uso del suolo e alterazione della vegetazione, le estrazioni di acqua dal sottosuolo, i lavori per la regimazione dei corsi d’acqua per la difesa del suolo e per il prelievo di risorsa per uso potabile, irriguo e industriale, estrazione di inerti dai fiumi, dragaggi, etc.
2019
Sulla salvaguardia dell'ambiente marino / Mossa, Michele. - In: L'ACQUA. - ISSN 1125-1255. - STAMPA. - 4:(2019), pp. 27-40.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/183937
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