Questo saggio afferisce ad un più ampio segmento di ricerca che tenta di riflettere sul concetto di paesaggio quale realtà strutturata ed onnicomprensiva, la cui ‘pregnanza’ risulta essere intellegibile nel rapporto d’interazioni tra la componente naturale resistente e la componente culturale agente: ossia tra una matrice naturale a-priori e l’azione antropica (intenzionale) intrisa di implicazioni spaziali/compositive-socio/economiche. Nel caso specifico, l’enunciato punto di vista trova campo applicativo nei paesaggi della Mongolia? Una realtà in cui, contrariamente a quanto si possa immaginare, risulta improbabile scindere il dato squisitamente ‘scenografico’ e prevalentemente naturalistico dei paesaggi dalla componente insediativa, quasi sempre criticamente conforme alle ‘vocazioni’ antropiche dell’ambiente naturale ospitante. In modo particolare questo saggio intende leggere alcune condizioni ‘tipiche’ di paesaggi religiosi della Mongolia, quali realtà significativamente connotate dalla presenza di complessi monastici afferenti alla religione buddista. L'obiettivo di questo tipo di ricerca è (soprattutto alla luce di attuali iniziative riguardanti progetti di restauro/ricostruzione di complessi monastici buddisti situati sul territorio mongolo), quello di individuare 'principi insediativi' sottesi alla base di questi complessi architettonici, al fine di tradurli in "modelli razionali" operanti sotto forma di progetti, simultaneamente alla scala del paesaggio e dell'architettura.

Lettura critico-interpretativa dei paesaggi religiosi della Mongolia

Nicola Scardigno
2018-01-01

Abstract

Questo saggio afferisce ad un più ampio segmento di ricerca che tenta di riflettere sul concetto di paesaggio quale realtà strutturata ed onnicomprensiva, la cui ‘pregnanza’ risulta essere intellegibile nel rapporto d’interazioni tra la componente naturale resistente e la componente culturale agente: ossia tra una matrice naturale a-priori e l’azione antropica (intenzionale) intrisa di implicazioni spaziali/compositive-socio/economiche. Nel caso specifico, l’enunciato punto di vista trova campo applicativo nei paesaggi della Mongolia? Una realtà in cui, contrariamente a quanto si possa immaginare, risulta improbabile scindere il dato squisitamente ‘scenografico’ e prevalentemente naturalistico dei paesaggi dalla componente insediativa, quasi sempre criticamente conforme alle ‘vocazioni’ antropiche dell’ambiente naturale ospitante. In modo particolare questo saggio intende leggere alcune condizioni ‘tipiche’ di paesaggi religiosi della Mongolia, quali realtà significativamente connotate dalla presenza di complessi monastici afferenti alla religione buddista. L'obiettivo di questo tipo di ricerca è (soprattutto alla luce di attuali iniziative riguardanti progetti di restauro/ricostruzione di complessi monastici buddisti situati sul territorio mongolo), quello di individuare 'principi insediativi' sottesi alla base di questi complessi architettonici, al fine di tradurli in "modelli razionali" operanti sotto forma di progetti, simultaneamente alla scala del paesaggio e dell'architettura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/190103
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