La comprensione delle tensioni della città contemporanea e, in particolare, di quelle che affondano le proprie radici in differenti modalità dell’abitare, concezioni e significati di cittadinanza è ancora una sfida alla base della messa in campo di azioni di risignificazione dello spazio urbano che favoriscano la costituzione di “spazi di contatto” in cui rendere possibile l’incontro e il dialogo incondizionato tra popolazioni stanziali e migranti. Questo contributo illustra un’esperienza di ricerca che, coinvolgendo attivamente i migranti residenti nei centri di accoglienza sardi e muovendosi oltre concezioni usuali di inclusione e integrazione dei migranti, ha indagato nella pratica le possibilità di costituzione di spazi di contatto in cui popolazioni radicate e migranti scrivono congiuntamente nuove narrative di convivenza urbana. In particolare, in questo contributo, si restituisce l’esito di un’indagine mirata a comprendere le spazialità del contatto dei migranti e a coglierne le implicazioni per politiche urbane di accoglienza che si confrontino con le tensioni associate alla trasformazione del senso di appartenenza e di qualità dello spazio fisico innescate dell’abitare in movimento e temporaneo. Ciò che emerge è la città in azione in cui in cui soggetti e luoghi diversi generano narrative e pratiche dell’abitare che sciolgono le tensioni dell’abitare aprendo la città alla molteplicità.

Apprendere dalla città in azione

Monno Valeria
2019-01-01

Abstract

La comprensione delle tensioni della città contemporanea e, in particolare, di quelle che affondano le proprie radici in differenti modalità dell’abitare, concezioni e significati di cittadinanza è ancora una sfida alla base della messa in campo di azioni di risignificazione dello spazio urbano che favoriscano la costituzione di “spazi di contatto” in cui rendere possibile l’incontro e il dialogo incondizionato tra popolazioni stanziali e migranti. Questo contributo illustra un’esperienza di ricerca che, coinvolgendo attivamente i migranti residenti nei centri di accoglienza sardi e muovendosi oltre concezioni usuali di inclusione e integrazione dei migranti, ha indagato nella pratica le possibilità di costituzione di spazi di contatto in cui popolazioni radicate e migranti scrivono congiuntamente nuove narrative di convivenza urbana. In particolare, in questo contributo, si restituisce l’esito di un’indagine mirata a comprendere le spazialità del contatto dei migranti e a coglierne le implicazioni per politiche urbane di accoglienza che si confrontino con le tensioni associate alla trasformazione del senso di appartenenza e di qualità dello spazio fisico innescate dell’abitare in movimento e temporaneo. Ciò che emerge è la città in azione in cui in cui soggetti e luoghi diversi generano narrative e pratiche dell’abitare che sciolgono le tensioni dell’abitare aprendo la città alla molteplicità.
2019
Confini, movimenti, luoghi. Politiche e progetti per città e territori in transizione : XXI Conferenza Nazionale Società Italiana degli Urbanisti
9788899237172
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/191539
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