Oggetto di questo studio è il progetto di Auguste Perret per la ricostruzione di Le Havre, che sembra offrire nuove possibili letture e acquisire nuovi valori se riferito all’orizzonte problematico posto dalla città contemporanea. Da questo punto di vista Le Havre ci consente di affrontare le possibilità riformative della città compatta: un modello urbano che ha storicamente determinato la forma delle città europee, col quale è ancora necessario confrontarsi e per il quale è ancora possibile indagare le potenzialità inespresse anche nell’attuale condizione della ‘città in estensione’. Quest’esperienza costituisce infatti un paradigma nelle modalità con cui una forma evocativa dell’urbanità della città storica si sia definita attribuendo e traendo significato dalle relazioni stabilite con quei ‘fatti geografici’ nei quali il maestro parigino sembra aver riconosciuto la radice etimologica dei suoi ‘fatti urbani’. Le Havre, infine, poiché costruita come una grande architettura secondo il progetto unitario di un maestro, ci offre la possibilità di affrontare organicamente alcune questioni, relative al rapporto tra i caratteri morfologici delle forme della terra e i principii insediativi della forma urbana; al rinnovato significato e alle modalità costitutive degli spazi aperti e collettivi della città e della residenza, con la contestuale rifondazione tipologica dell’isolato urbano; fino alle possibilità di espressione del carattere della città, già latente nella sua ‘situazione geografica’, attraverso il linguaggio della costruzione.
Auguste Perret a Le Havre : la forma urbana tra geografia e costruzione / Nitti, Antonio. - STAMPA. - (2017).
Auguste Perret a Le Havre : la forma urbana tra geografia e costruzione
Nitti Antonio
2017-01-01
Abstract
Oggetto di questo studio è il progetto di Auguste Perret per la ricostruzione di Le Havre, che sembra offrire nuove possibili letture e acquisire nuovi valori se riferito all’orizzonte problematico posto dalla città contemporanea. Da questo punto di vista Le Havre ci consente di affrontare le possibilità riformative della città compatta: un modello urbano che ha storicamente determinato la forma delle città europee, col quale è ancora necessario confrontarsi e per il quale è ancora possibile indagare le potenzialità inespresse anche nell’attuale condizione della ‘città in estensione’. Quest’esperienza costituisce infatti un paradigma nelle modalità con cui una forma evocativa dell’urbanità della città storica si sia definita attribuendo e traendo significato dalle relazioni stabilite con quei ‘fatti geografici’ nei quali il maestro parigino sembra aver riconosciuto la radice etimologica dei suoi ‘fatti urbani’. Le Havre, infine, poiché costruita come una grande architettura secondo il progetto unitario di un maestro, ci offre la possibilità di affrontare organicamente alcune questioni, relative al rapporto tra i caratteri morfologici delle forme della terra e i principii insediativi della forma urbana; al rinnovato significato e alle modalità costitutive degli spazi aperti e collettivi della città e della residenza, con la contestuale rifondazione tipologica dell’isolato urbano; fino alle possibilità di espressione del carattere della città, già latente nella sua ‘situazione geografica’, attraverso il linguaggio della costruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.