Vi è una ‘cifra’ che sottende ai progetti di Carlo Moccia, un’intenzione che va oltre la loro particolarità e la cui tensione alla generalità, piuttosto, sembra rivelare la presenza di «un centro: un’opinione o un’intuizione intensa sulla vita», che costituisce un punto di vista possibile da cui guardare ad essi. Il suo riconoscimento, infatti, consente di interpretare le forme particolari e le tecniche di composizione attraverso cui quest’intenzione generale si traduce in esse come il mezzo grazie al quale si rivela la profondità di significato di un’opera; come il mezzo, ancora, attraverso cui si rende possibile non solo per l’autore ma anche per chi la abita «l’esplorazione di questo centro incastonato in profondità». Queste case ‘a patio’ e ‘a terrazze’, costruite a Rutigliano (Bari), sembrano infatti convergere, allo stesso tempo, verso una più generale ‘idea dell’abitare’. Un’idea collocata all’interno di una dimensione ampia che lo intende come il «tratto fondamentale dell’essere dell’uomo sulla terra», per cui l’abitare ‘in esse’ trascende in un abitare ‘attraverso esse’, e guarda quindi all’architettura della casa come a un’espressione eminentemente culturale, come a uno strumento conoscitivo del rapporto che l’uomo instaura col mondo, naturale e costruito. Al di là di questa comune radice, il confronto tra i due progetti consente di riconoscere due diverse ‘idee di casa’, derivanti da due possibili interpretazioni del rapporto tra lo spazio costruito e quello libero, e rende possibile una significativa riflessione sulle tecniche con cui questi sono espressi. Tecniche che all’interno di una relazione logica tra ‘idea, forma e carattere’ ne rivelano, esaltandolo, il senso.

Abitare Meridiano. Il patio e la terrazza / Nitti, Antonio. - In: AION. - ISSN 1720-1721. - STAMPA. - 20:(2018), pp. 86-103.

Abitare Meridiano. Il patio e la terrazza.

Antonio Nitti
2018-01-01

Abstract

Vi è una ‘cifra’ che sottende ai progetti di Carlo Moccia, un’intenzione che va oltre la loro particolarità e la cui tensione alla generalità, piuttosto, sembra rivelare la presenza di «un centro: un’opinione o un’intuizione intensa sulla vita», che costituisce un punto di vista possibile da cui guardare ad essi. Il suo riconoscimento, infatti, consente di interpretare le forme particolari e le tecniche di composizione attraverso cui quest’intenzione generale si traduce in esse come il mezzo grazie al quale si rivela la profondità di significato di un’opera; come il mezzo, ancora, attraverso cui si rende possibile non solo per l’autore ma anche per chi la abita «l’esplorazione di questo centro incastonato in profondità». Queste case ‘a patio’ e ‘a terrazze’, costruite a Rutigliano (Bari), sembrano infatti convergere, allo stesso tempo, verso una più generale ‘idea dell’abitare’. Un’idea collocata all’interno di una dimensione ampia che lo intende come il «tratto fondamentale dell’essere dell’uomo sulla terra», per cui l’abitare ‘in esse’ trascende in un abitare ‘attraverso esse’, e guarda quindi all’architettura della casa come a un’espressione eminentemente culturale, come a uno strumento conoscitivo del rapporto che l’uomo instaura col mondo, naturale e costruito. Al di là di questa comune radice, il confronto tra i due progetti consente di riconoscere due diverse ‘idee di casa’, derivanti da due possibili interpretazioni del rapporto tra lo spazio costruito e quello libero, e rende possibile una significativa riflessione sulle tecniche con cui questi sono espressi. Tecniche che all’interno di una relazione logica tra ‘idea, forma e carattere’ ne rivelano, esaltandolo, il senso.
2018
Abitare Meridiano. Il patio e la terrazza / Nitti, Antonio. - In: AION. - ISSN 1720-1721. - STAMPA. - 20:(2018), pp. 86-103.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/197715
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