La curatela degli atti dell’VIII Forum ProArch 2019 ha suggerito significative considerazioni relative allo stato attuale della ricerca architettonica italiana sul tema del Patrimonio, svelando, come in una sezione, una ricca e complessa articolazione interna che ne testimonia certamente la sua attuale vitalità, ma soprattutto una promettente fertilità in termini di domanda di ricerca e di ricadute progettuali. La nozione stessa di Patrimonio si muove tra sedimentazione e trasformazione e nella contemporaneità è quanto mai sfuggevole a rigidi argini procedurali, offrendosi, all’opposto, a riflessioni teoriche trasversali, letture transcalari, interpretazioni transdisciplinari, rivelando quindi quanto sia fortemente sentita la necessità di un ulteriore confronto su di esso all’interno della comunità scientifica. Il tema selezionato per l’VIII Forum, ‘Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio’, propone una questione fortemente sentita dalla cultura architettonica italiana contemporanea, di cui ne rappresenta uno dei caratteri costitutivi. Già con il manifesto del Gruppo 7, che possiamo considerare come la dichiarazione fondativa della via italiana al razionalismo, il richiamo alla storia, il riconoscimento di un ruolo e di un valore della preesistenza, l’assunzione delle condizioni urbane e territoriali esistenti come orizzonte del progetto architettonico e, più in generale, il riferimento ad una specifica declinazione del concetto di tradizione (un portato proveniente dal passato che “non scompare ma cambia aspetto”) si attestano come elementi distintivi di una particolare accezione di modernità. Per gli architetti italiani, il rapporto con la storia e la tradizione, con le preesistenze architettoniche, urbane e finanche territoriali, è dunque un tema che si è mostrato ‘emblematicamente’ fin dagli anni Trenta, con i primi significativi casi, e che ad oggi rappresenta, in un modo rinnovato ed arricchito, una questione ineludibile e ancora aperta per la nostra cultura architettonica.
L’indagine sul Patrimonio come comune denominatore della ricerca architettonica italiana / Calderoni, Alberto; Di Palma, Bruna; Nitti, Antonio; Oliva, Gaspare - In: Il progetto di architettura come intersezione di saperi : per una nozione rinnovata di Patrimonio : atti del VIII Forum ProArch / [a cura di] Alberto Calderoni, Bruna Di Palma, Antonio Nitti, Gaspare Oliva. - ELETTRONICO. - [s.l] : ProArch, 2019. - ISBN 978-88-909054-9-0. - pp. 15-17
L’indagine sul Patrimonio come comune denominatore della ricerca architettonica italiana
Antonio Nitti;
2019-01-01
Abstract
La curatela degli atti dell’VIII Forum ProArch 2019 ha suggerito significative considerazioni relative allo stato attuale della ricerca architettonica italiana sul tema del Patrimonio, svelando, come in una sezione, una ricca e complessa articolazione interna che ne testimonia certamente la sua attuale vitalità, ma soprattutto una promettente fertilità in termini di domanda di ricerca e di ricadute progettuali. La nozione stessa di Patrimonio si muove tra sedimentazione e trasformazione e nella contemporaneità è quanto mai sfuggevole a rigidi argini procedurali, offrendosi, all’opposto, a riflessioni teoriche trasversali, letture transcalari, interpretazioni transdisciplinari, rivelando quindi quanto sia fortemente sentita la necessità di un ulteriore confronto su di esso all’interno della comunità scientifica. Il tema selezionato per l’VIII Forum, ‘Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio’, propone una questione fortemente sentita dalla cultura architettonica italiana contemporanea, di cui ne rappresenta uno dei caratteri costitutivi. Già con il manifesto del Gruppo 7, che possiamo considerare come la dichiarazione fondativa della via italiana al razionalismo, il richiamo alla storia, il riconoscimento di un ruolo e di un valore della preesistenza, l’assunzione delle condizioni urbane e territoriali esistenti come orizzonte del progetto architettonico e, più in generale, il riferimento ad una specifica declinazione del concetto di tradizione (un portato proveniente dal passato che “non scompare ma cambia aspetto”) si attestano come elementi distintivi di una particolare accezione di modernità. Per gli architetti italiani, il rapporto con la storia e la tradizione, con le preesistenze architettoniche, urbane e finanche territoriali, è dunque un tema che si è mostrato ‘emblematicamente’ fin dagli anni Trenta, con i primi significativi casi, e che ad oggi rappresenta, in un modo rinnovato ed arricchito, una questione ineludibile e ancora aperta per la nostra cultura architettonica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.