Questo breve focus sull’opera di Pepe Barbieri prova a ripercorrere criticamente alcuni temisull’architettura trattati all’interno della sua vasta produzione teorico-professionale, soffermandosi inparticolare sulla recente monografia Geocittà? In che modo, oggi, si abita, nello stesso tempo, un“luogo” e il “mondo”? L’apertura sulle questioni complesse della città e della società odierne, qualepresupposto alla condizione di crisi strutturale che investe il nostro tempo, consente allo studioso dicostruire un apparato metodologico, interpretativo della fenomenica urbana, basato sulla meccanicacritica del domandarsi. Grazie all’incedere maieutico, proposto con cosciente rigore e finalizzato acomprendere gli aspetti generali impliciti nel binomio dialettico civitas-urbs, si scoprono scenari del tuttoinediti che egli tratta da “architetto operante” ponendosi l’obiettivo di verificare se esiste (e comeperseguirla) una possibile via d’uscita per il superamento della profonda impasse critica in cui èprecipitata la civiltà.
Pepe Barbieri: il cantore della teoria del domandarsi / Ieva, Matteo - In: EnterVista 03. Pepe Barbieri. Il campus universitario di ChietiSTAMPA. - [s.l], 2020. - ISBN 9788895459370. - pp. 93-103
Pepe Barbieri: il cantore della teoria del domandarsi
Ieva, Matteo
2020-01-01
Abstract
Questo breve focus sull’opera di Pepe Barbieri prova a ripercorrere criticamente alcuni temisull’architettura trattati all’interno della sua vasta produzione teorico-professionale, soffermandosi inparticolare sulla recente monografia Geocittà? In che modo, oggi, si abita, nello stesso tempo, un“luogo” e il “mondo”? L’apertura sulle questioni complesse della città e della società odierne, qualepresupposto alla condizione di crisi strutturale che investe il nostro tempo, consente allo studioso dicostruire un apparato metodologico, interpretativo della fenomenica urbana, basato sulla meccanicacritica del domandarsi. Grazie all’incedere maieutico, proposto con cosciente rigore e finalizzato acomprendere gli aspetti generali impliciti nel binomio dialettico civitas-urbs, si scoprono scenari del tuttoinediti che egli tratta da “architetto operante” ponendosi l’obiettivo di verificare se esiste (e comeperseguirla) una possibile via d’uscita per il superamento della profonda impasse critica in cui èprecipitata la civiltà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.