Il contributo è il risultato di un accurato studio e lavoro di ridisegno degli arredi ed interni di Duilio Cambelotti progettati e realizzati per il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese. Attraverso questa ricerca è stato possibile dimostrare la poetica sottesa al suo operare. Essa è volta a individuare, nell’atto produttivo dell’artista, ovvero di colui che governa il passaggio dalla natura all’artificio, un’esistenza dominante, una sorta di struttura interna delle forme presenti in natura, capace di identificarle senza imitarle fotograficamente. È compito dell’artista individuare questa struttura che si rivela per Cambellotti in quanto forza, e si traduce, infine, con precisi strumenti tecnico-espressivi: quelli di una linea esterna costante, una linea che governa cioè esternamente, il linguaggio delle opere. La linea è il veicolo attraverso il quale all’artista è dato di individuare le forze interne dominanti delle forme della natura e di esprimerle. La disanima determinar anche il suo ruolo all'interno del dibattito tra arti applicate e design e permette di concludere che, in quanto artista-artigiano, per Cambellotti ideazione e modello esecutivo non saranno mai veramente disgiunti, come avverrà con la nascita del design, e come in nord Europa stava già avvenendo da tempo, ma è innegabile che il meccanismo di varianti linguistiche da lui messo in atto all’Acquedotto Pugliese, con forza fissi quel principio della qualità di cui il design italiano, nel dopoguerra è stato il massimo interprete internazionale
Le grammatiche dell’acqua negli arredi e negli interni di Cambellotti all’Acquedotto Pugliese. La dialettica tra rappresentazione e conformazione / Carullo, Rossana - In: Il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese nell'architettura italiana del Novecento / [a cura di] Emanuela Angiuli, Gian Paolo Consoli, Fabio Mangone. - STAMPA. - Bari : Adda, 2019. - ISBN 978-88-6717-432-4. - pp. 189-206
Le grammatiche dell’acqua negli arredi e negli interni di Cambellotti all’Acquedotto Pugliese. La dialettica tra rappresentazione e conformazione.
Rossana Carullo
2019-01-01
Abstract
Il contributo è il risultato di un accurato studio e lavoro di ridisegno degli arredi ed interni di Duilio Cambelotti progettati e realizzati per il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese. Attraverso questa ricerca è stato possibile dimostrare la poetica sottesa al suo operare. Essa è volta a individuare, nell’atto produttivo dell’artista, ovvero di colui che governa il passaggio dalla natura all’artificio, un’esistenza dominante, una sorta di struttura interna delle forme presenti in natura, capace di identificarle senza imitarle fotograficamente. È compito dell’artista individuare questa struttura che si rivela per Cambellotti in quanto forza, e si traduce, infine, con precisi strumenti tecnico-espressivi: quelli di una linea esterna costante, una linea che governa cioè esternamente, il linguaggio delle opere. La linea è il veicolo attraverso il quale all’artista è dato di individuare le forze interne dominanti delle forme della natura e di esprimerle. La disanima determinar anche il suo ruolo all'interno del dibattito tra arti applicate e design e permette di concludere che, in quanto artista-artigiano, per Cambellotti ideazione e modello esecutivo non saranno mai veramente disgiunti, come avverrà con la nascita del design, e come in nord Europa stava già avvenendo da tempo, ma è innegabile che il meccanismo di varianti linguistiche da lui messo in atto all’Acquedotto Pugliese, con forza fissi quel principio della qualità di cui il design italiano, nel dopoguerra è stato il massimo interprete internazionaleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.