Rispetto ai temi della fragilità del territorio gli attuali strumenti di pianificazione sono più complessi rispetto ai precedenti e gli attori maggiormente consapevoli, come sembrano dimostrare la costruzione di quadri conoscitivi multidisciplinari aderenti al contesto in cui si opera, l’integrazione con strumenti di valutazione che accompagnano l’intero processo di pianificazione, la recente consapevolezza di dover definire soluzioni efficaci alle condizioni di vulnerabilità dei territori. Inoltre la pianificazione, quando non settoriale, comporta un approccio integrato e dialettico tra le dimensioni materiali dell’ambiente e le relative fragilità con le dinamiche antropiche e d’uso del territorio e infine con il portato culturale, sociale e simbolico che tutte queste dimensioni richiamano. La visione della complessità e la capacità di visione che pur nell’incertezza presiedono alla pianificazione rappresentano punti di forza quando il rischio è noto e codificato; il problema è, semmai, tradurre questo approccio in prassi operative diffuse e costanti nel tempo. Tuttavia quando gli eventi sfuggono alle categorie note di rischio e sembrano il segnale di cambiamenti epocali, che investono aspetti sia materiali che culturali - come quelli paesaggistici - le capacità previsive e gestionali del cambiamento sembrano inadeguate e il sistema della pianificazione non appare in grado di metabolizzare fenomeni striscianti o non prevedibili, che modificano radicalmente, in tempi più o meno lunghi, i caratteri e i paesaggi dei territori e i cui esiti sono condizionati da politiche, anche economiche, difficilmente controllabili alla scala locale e, per alcuni aspetti, confliggenti con la valorizzazione e promozione di quei paesaggi compromessi dall’evento stesso. Il contributo intende indagare la complessità del progetto di rigenerazione dei territori fragili attraverso lo studio del caso di Ugento, comune costiero del territorio salentino oggi interessato da una notevole pressione turistica che, in avvio della propria nuova pianificazione locale si interroga sugli scenari futuri del proprio patrimonio territoriale e paesaggistico e della propria economia. Le trasformazioni di questo paesaggio, oggi dovute anche al propagarsi del batterio della Xylella oltre che ai fenomeni strutturali di erosione e desertificazione, sembrano mostrare come il concetto di fragilità possa applicarsi anche alla ruralità, intesa nella sua dimensione patrimoniale e paesaggistica, oltre che economica e sociale. Si vuole quindi indagare sulle contraddizioni tra le pianificazioni orientate alla valorizzazione, promozione e integrazione delle componenti paesaggistiche del territorio rurale, anche come volano per le economie locali, con le misure di contrasto di una vulnerabilità non già codificata, per le quali le azioni di contrasto previste non sono ad oggi adeguate a preservare quelle componenti sulle quali costruire le strategie di sviluppo, né a immaginarne di nuove.

Trasformazioni e fragilità del paesaggio rurale nella pianificazione / Calace, Francesca. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 816-821. (Intervento presentato al convegno XXII Conferenza Nazionale SIU tenutosi a Matera; Bari nel 5-7 giugno 2019).

Trasformazioni e fragilità del paesaggio rurale nella pianificazione

Calace Francesca
2020-01-01

Abstract

Rispetto ai temi della fragilità del territorio gli attuali strumenti di pianificazione sono più complessi rispetto ai precedenti e gli attori maggiormente consapevoli, come sembrano dimostrare la costruzione di quadri conoscitivi multidisciplinari aderenti al contesto in cui si opera, l’integrazione con strumenti di valutazione che accompagnano l’intero processo di pianificazione, la recente consapevolezza di dover definire soluzioni efficaci alle condizioni di vulnerabilità dei territori. Inoltre la pianificazione, quando non settoriale, comporta un approccio integrato e dialettico tra le dimensioni materiali dell’ambiente e le relative fragilità con le dinamiche antropiche e d’uso del territorio e infine con il portato culturale, sociale e simbolico che tutte queste dimensioni richiamano. La visione della complessità e la capacità di visione che pur nell’incertezza presiedono alla pianificazione rappresentano punti di forza quando il rischio è noto e codificato; il problema è, semmai, tradurre questo approccio in prassi operative diffuse e costanti nel tempo. Tuttavia quando gli eventi sfuggono alle categorie note di rischio e sembrano il segnale di cambiamenti epocali, che investono aspetti sia materiali che culturali - come quelli paesaggistici - le capacità previsive e gestionali del cambiamento sembrano inadeguate e il sistema della pianificazione non appare in grado di metabolizzare fenomeni striscianti o non prevedibili, che modificano radicalmente, in tempi più o meno lunghi, i caratteri e i paesaggi dei territori e i cui esiti sono condizionati da politiche, anche economiche, difficilmente controllabili alla scala locale e, per alcuni aspetti, confliggenti con la valorizzazione e promozione di quei paesaggi compromessi dall’evento stesso. Il contributo intende indagare la complessità del progetto di rigenerazione dei territori fragili attraverso lo studio del caso di Ugento, comune costiero del territorio salentino oggi interessato da una notevole pressione turistica che, in avvio della propria nuova pianificazione locale si interroga sugli scenari futuri del proprio patrimonio territoriale e paesaggistico e della propria economia. Le trasformazioni di questo paesaggio, oggi dovute anche al propagarsi del batterio della Xylella oltre che ai fenomeni strutturali di erosione e desertificazione, sembrano mostrare come il concetto di fragilità possa applicarsi anche alla ruralità, intesa nella sua dimensione patrimoniale e paesaggistica, oltre che economica e sociale. Si vuole quindi indagare sulle contraddizioni tra le pianificazioni orientate alla valorizzazione, promozione e integrazione delle componenti paesaggistiche del territorio rurale, anche come volano per le economie locali, con le misure di contrasto di una vulnerabilità non già codificata, per le quali le azioni di contrasto previste non sono ad oggi adeguate a preservare quelle componenti sulle quali costruire le strategie di sviluppo, né a immaginarne di nuove.
2020
XXII Conferenza Nazionale SIU
9788899237219
Trasformazioni e fragilità del paesaggio rurale nella pianificazione / Calace, Francesca. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 816-821. (Intervento presentato al convegno XXII Conferenza Nazionale SIU tenutosi a Matera; Bari nel 5-7 giugno 2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/201500
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