Tra i prodotti alimentari e le bevande più diffuse, il vino presenta un carattere particolare, perché storicamente legato a importanti pratiche sociali. Quando si parla di vino non si parla solo di qualità proprie del prodotto ma soprattutto di modalità di consumo: rituali ormai consolidati collocano il vino in una posizione di riguardo nelle occasioni civili e religiose, sigillate sempre con un brindisi. Raramente, infatti, il vino è associato al singolo individuo. Il vino è espressione di socialità, va consumato in compagnia, nei modi e con gli strumenti più idonei alla situazione. L'articolo affronta un viaggio nel tempo tra Grecia e Roma, e il Mediterraneo, fino ai giorni nostri, per scoprire questioni formali e funzionali della cultura materiale che ruota attorno al vino, e soprattutto per comprendere le necessità più intime dell’individuo, veicolate attraverso gestualità e pratiche proprie dell’esperienza del bere vino. Attraverso questo excursus vengono evidenziati codici immateriali nascosti, utili nella riflessione contemporanea attorno al senso delle cose, e necessari al design nel suo ruolo di narratore, attraverso la sua capacità di tradurre formalmente quei codici linguistici in artefatti comunicativi.
Syn pínein. La socialità nel rito enologico / Scarcelli, Alessandra - In: Il Senso delle Cose: design, nutrimento e codici culturali / [a cura di] Annalisa Di Roma. - STAMPA. - Siracusa : LetteraVentidue, 2020. - ISBN 978-88-6242-414-1. - pp. 99-113
Syn pínein. La socialità nel rito enologico
Alessandra Scarcelli
2020-01-01
Abstract
Tra i prodotti alimentari e le bevande più diffuse, il vino presenta un carattere particolare, perché storicamente legato a importanti pratiche sociali. Quando si parla di vino non si parla solo di qualità proprie del prodotto ma soprattutto di modalità di consumo: rituali ormai consolidati collocano il vino in una posizione di riguardo nelle occasioni civili e religiose, sigillate sempre con un brindisi. Raramente, infatti, il vino è associato al singolo individuo. Il vino è espressione di socialità, va consumato in compagnia, nei modi e con gli strumenti più idonei alla situazione. L'articolo affronta un viaggio nel tempo tra Grecia e Roma, e il Mediterraneo, fino ai giorni nostri, per scoprire questioni formali e funzionali della cultura materiale che ruota attorno al vino, e soprattutto per comprendere le necessità più intime dell’individuo, veicolate attraverso gestualità e pratiche proprie dell’esperienza del bere vino. Attraverso questo excursus vengono evidenziati codici immateriali nascosti, utili nella riflessione contemporanea attorno al senso delle cose, e necessari al design nel suo ruolo di narratore, attraverso la sua capacità di tradurre formalmente quei codici linguistici in artefatti comunicativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.