Democrazia in azione e governo del territorio: divergenze e connessioni possibili

The spread and growing importance assumed, also in Italy, by a variety of actions revealing a new key role of social organizations and groups in transforming parts of cities and territories, diverge to a large extent from institutionalised practices of territorial government. In an era characterized by a strong delegitimization of the ‘public’, this disconnection produces a series of negative consequences. Among these, the risk not only of not aff ecting the increasing socio-spatial inequalities, but also of widening the gap between citizens and institutions, fuelling possessive individualism and populisms. The irruption of active citizenship into the practices of territorial transformation implies a signifi cant detachment from the interpretation of participatory democracy prevailing in the theory and practice of spatial planning: the focus shifts from opening spaces for decision and public choice to diff erent stakeholders to widening spaces for active mobilization of citizens in the production and reproduction of their living environments. The contribution refl ects on the need to rebuild the problematic relationship between grassroots initiatives and territorial planning and on the horizons of possibilities towards community self-government opened by a diff erent interpretation of ‘public’ territorial governance.

La diffusione e l’accresciuta rilevanza assunte, anche in Italia, da una varietà di iniziative che rivelano un nuovo protagonismo di organizzazioni e gruppi sociali nella trasformazione di città e territori appaiono largamente divergenti dalle pratiche istituzionalizzate di governo del territorio. In tempi caratterizzati da una profonda delegittimazione del pubblico, tale sconnessione produce una serie di conseguenze negative. Fra queste, il rischio non solo di non incidere sulle crescenti disuguaglianze socio-spaziali ma anche di approfondire il solco fra cittadini e istituzioni, alimentando individualismo possessivo e populismi. L’irruzione della cittadinanza attiva nelle pratiche di trasformazione del territorio comporta un sensibile distacco dall’interpretazione della democrazia partecipativa prevalente nella teoria e pratica della pianifi cazione del territorio. Il focus si sposta dall’allargamento delle arene della decisione e della scelta pubblica ai diversi portatori d’interesse, all’apertura di spazi per la mobilitazione attiva dei cittadini nella produzione e riproduzione dei loro ambienti di vita. Il contributo rifl ette sulla necessità di ricomporre il nesso problematico fra iniziative ‘dal basso’ e pianifi cazione del territorio e sugli orizzonti di possibilità verso l’autogoverno comunitario aperti da una diversa interpretazione del governo ‘pubblico’ del territorio.