Il dibattito nazionale su Taranto vede la città dei due mari legata principalmente alla difficile integrazione tra salute e lavoro, tra ambiente e processi di riconversione industriale, tra livelli occupazionali e incremento del Prodotto Interno Lordo avendo davanti a se’ la scelta ineludibile di diventare, dopo quasi sessant’anni di gigantismo industriale, una Regione Urbana resiliente, sottratta a un destino subordinato alla monospecializzazione produttiva dell’acciaio. La costa ionica tarantina diventa un volano strategico per le politiche di rilancio dell’economia locale, da sempre condivisa tra mare, ambiente e paesaggio, tra continuità morfologica e bellezza paesaggistica, dove la possibilità di pianificare un chiaro assetto turistico balneare preclude una vision comune tra diversi Enti Locali indispensabile per una migliore vivibilità dei luoghi. L’espansione urbana conseguenza del trend positivo degli anni Sessanta e dell’industrializzazione pesante, ha favorito un processo di “litoralizzazione” riconosciuto nei centri costieri minori che dal versante orientale a quello occidentale del capoluogo ionico denotano un’inadeguatezza infrastrutturale contraddistinta in taluni casi, attraverso un’integrazione con la struttura ecosistemica ed ambientale. (Martinelli N., D’Onghia V., Milella S., 2018) Il tratto costiero sud-orientale della provincia ionica si presenta prevalentemente roccioso e frastagliato, con piccole insenature profonde che proteggono interi arenili sabbiosi alternati a falesie, dove la dimensione della contemporaneità rivela località balneari sottoposte ad una forte pressione antropica, con dati allarmanti di consumo di suolo. (Zanchini E., Manigrasso M., 2017)

Una costa condivisa: tra integrità ambientale e politiche in cerca di sviluppo / D'Onghia, Vito. - STAMPA. - 5:(2018), pp. 142-147.

Una costa condivisa: tra integrità ambientale e politiche in cerca di sviluppo

Vito D'Onghia
2018-01-01

Abstract

Il dibattito nazionale su Taranto vede la città dei due mari legata principalmente alla difficile integrazione tra salute e lavoro, tra ambiente e processi di riconversione industriale, tra livelli occupazionali e incremento del Prodotto Interno Lordo avendo davanti a se’ la scelta ineludibile di diventare, dopo quasi sessant’anni di gigantismo industriale, una Regione Urbana resiliente, sottratta a un destino subordinato alla monospecializzazione produttiva dell’acciaio. La costa ionica tarantina diventa un volano strategico per le politiche di rilancio dell’economia locale, da sempre condivisa tra mare, ambiente e paesaggio, tra continuità morfologica e bellezza paesaggistica, dove la possibilità di pianificare un chiaro assetto turistico balneare preclude una vision comune tra diversi Enti Locali indispensabile per una migliore vivibilità dei luoghi. L’espansione urbana conseguenza del trend positivo degli anni Sessanta e dell’industrializzazione pesante, ha favorito un processo di “litoralizzazione” riconosciuto nei centri costieri minori che dal versante orientale a quello occidentale del capoluogo ionico denotano un’inadeguatezza infrastrutturale contraddistinta in taluni casi, attraverso un’integrazione con la struttura ecosistemica ed ambientale. (Martinelli N., D’Onghia V., Milella S., 2018) Il tratto costiero sud-orientale della provincia ionica si presenta prevalentemente roccioso e frastagliato, con piccole insenature profonde che proteggono interi arenili sabbiosi alternati a falesie, dove la dimensione della contemporaneità rivela località balneari sottoposte ad una forte pressione antropica, con dati allarmanti di consumo di suolo. (Zanchini E., Manigrasso M., 2017)
2018
Taranto: I fari gemelli di San Vito e San Paolo
978-88-6717-395-2
Adda
Una costa condivisa: tra integrità ambientale e politiche in cerca di sviluppo / D'Onghia, Vito. - STAMPA. - 5:(2018), pp. 142-147.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/214311
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