Partendo dall’esame della copertura del tempio di Hera Lacinia (seconda metà del V a.C.) nel santuario omonimo presso la colonia achea di Kroton, il contributo intende approfondire caratteristiche e modalità di lavorazione delle officine itineranti cicladiche e il ruolo che hanno assunto nell’esperienza architettonica greca di VI e V secolo a.C. Oggetto dell’analisi sono le coperture in marmo cicladico che le officine realizzano in edifici templari della madrepatria e la loro diffusione in ambito magno-greco e siceliota e gli acroteri ad esse abbinati, del tipo cosiddetto “a volute” dei quali si esaminano schemi compositivi e ambiti di diffusione cronologici e geografici
Scultura architettonica e officine itineranti: il caso dell’Heraion al Capo Lacinio / Belli, Roberta. - (2010), pp. 171-184. (Intervento presentato al convegno Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico tenutosi a Pisa, Scuola Normale Superiore nel 9-11 novembre 2009).
Scultura architettonica e officine itineranti: il caso dell’Heraion al Capo Lacinio
BELLI, Roberta
2010-01-01
Abstract
Partendo dall’esame della copertura del tempio di Hera Lacinia (seconda metà del V a.C.) nel santuario omonimo presso la colonia achea di Kroton, il contributo intende approfondire caratteristiche e modalità di lavorazione delle officine itineranti cicladiche e il ruolo che hanno assunto nell’esperienza architettonica greca di VI e V secolo a.C. Oggetto dell’analisi sono le coperture in marmo cicladico che le officine realizzano in edifici templari della madrepatria e la loro diffusione in ambito magno-greco e siceliota e gli acroteri ad esse abbinati, del tipo cosiddetto “a volute” dei quali si esaminano schemi compositivi e ambiti di diffusione cronologici e geograficiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.