Il contributo riflette sulle principali innovazioni promosse dalla Convenzione europea del paesaggio, recepite solo in parte in Italia dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, e sul conseguente adeguamento delle chiavi di lettura del rapporto fra città e campagna alle mutate condizioni degli insediamenti contemporanei. La pianificazione paesaggistica di ultima generazione, comprendendo conoscenze, regole e strategie estese anche ai paesaggi della vita quotidiana e ai paesaggi degradati, può costituire una valida base sulla quale costruire una nuova alleanza fra città e campagna. Perché questa possa concretamente realizzarsi, due condizioni appaiono indispensabili: mantenere vive nella fase attuativa la tensione culturale e il dialogo sociale e istituzionale che hanno informato il processo di elaborazione dei piani, e mettere in gioco risorse di governo che vanno ben oltre gli strumenti di autorità legati all’esercizio dei poteri statali e regionali di regolazione e autorizzazione in materia di paesaggio. È compito primario, troppo spesso trascurato dalle stesse istituzioni pubbliche che hanno promosso la nuova pianificazione paesaggistica, mobilitare le risorse finanziarie, organizzative e relazionali necessarie affinché le innovazioni sperimentate nei contesti locali grazie alla mobilitazione di tanti attori che a vario titolo partecipano alla costruzione del paesaggio, non siano cancellate o sopraffatte dalla routine unidirezionale, dall’alto verso il basso, dal centro verso la periferia, delle prassi consolidate di tutela, pianificazione e gestione del paesaggio.
La pianificazione paesaggistica per una nuova alleanza fra città e campagna / Barbanente, Angela (QUADERNI). - In: Il paesaggio nel rapporto città-campagna : lezioni e pratiche della Scuola di paesaggio Emilio Sereni / [a cura di] Gabriella Bonini, Rossano Pazzagli. - STAMPA. - Gattatico (RE) : Istituto Alcide Cervi, 2021. - ISBN 978-88-944733-8-4. - pp. 209-222
La pianificazione paesaggistica per una nuova alleanza fra città e campagna
Angela Barbanente
2021-01-01
Abstract
Il contributo riflette sulle principali innovazioni promosse dalla Convenzione europea del paesaggio, recepite solo in parte in Italia dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, e sul conseguente adeguamento delle chiavi di lettura del rapporto fra città e campagna alle mutate condizioni degli insediamenti contemporanei. La pianificazione paesaggistica di ultima generazione, comprendendo conoscenze, regole e strategie estese anche ai paesaggi della vita quotidiana e ai paesaggi degradati, può costituire una valida base sulla quale costruire una nuova alleanza fra città e campagna. Perché questa possa concretamente realizzarsi, due condizioni appaiono indispensabili: mantenere vive nella fase attuativa la tensione culturale e il dialogo sociale e istituzionale che hanno informato il processo di elaborazione dei piani, e mettere in gioco risorse di governo che vanno ben oltre gli strumenti di autorità legati all’esercizio dei poteri statali e regionali di regolazione e autorizzazione in materia di paesaggio. È compito primario, troppo spesso trascurato dalle stesse istituzioni pubbliche che hanno promosso la nuova pianificazione paesaggistica, mobilitare le risorse finanziarie, organizzative e relazionali necessarie affinché le innovazioni sperimentate nei contesti locali grazie alla mobilitazione di tanti attori che a vario titolo partecipano alla costruzione del paesaggio, non siano cancellate o sopraffatte dalla routine unidirezionale, dall’alto verso il basso, dal centro verso la periferia, delle prassi consolidate di tutela, pianificazione e gestione del paesaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.