Salvaguardia ambientale e consumo di suolo: l’Agenda 2030 alla prova nei processi di istituzione dei parchi

The contribution intends to face the case study of the difficult establishment of the protected natural coastal area of the Municipality of Polignano a Mare, a territory with a great landscape value that has been the subject of over-local dynamics in recent years. The Park's constituent process, started 22 years ago, has accelerated considerably thanks to the attention raised by environmental-inspired committees and associations with regard to the approval of a private project for the creation of a tourist resort. The project, despite respecting the rules of implementation of a dated Prg, would undermine the undeniable environmental and landscape value of the areas and would invalidate the establishment of the natural area. Today the process to create the protected area, strongly desired by the Region, sees the Municipal Administration participate with different and opposite positions, the committees of citizens residing in the territory who want to defend the transformative potential of coastal areas - as established by the Prg- and environmental committees that consider this place a collective heritage to be safeguarded. The case study intends to exemplify the implementation of the principles of environmental protection and saving of land consumption envisaged by Agenda 2030 with respect to: i) the presence of obsolete planning, ii) the political and administrative incapacitation to manage simultaneously the vocations of development of the territories and the transformative ambitions of the owners with the demands of environmental protection of the places; iii) the obvious difficulty of the implications of a participatory landscape project in which opposing visions contribute.

Il contributo intende affrontare il caso studio della difficile istituzione dell’Area naturale protetta costiera del comune di Polignano a Mare, territorio dal grande valore paesaggistico oggetto negli ultimi anni di dinamiche di scala sovralocale1. Il processo costitutivo del parco, avviato 22 anni2 fa, ha registrato solo ora una notevole accelerazione grazie all’attenzione sollevata da comitati e associazioni di ispirazione ambientalista nei confronti dell’approvazione di un progetto privato per la creazione di un resort turistico. Il progetto, pur rispettando le norme di attuazione di un datato Prg, minerebbe l’innegabile valore ambientale e paesaggistico delle aree e invaliderebbe la costituzione dell’area naturale. Oggi il processo di istituzione dell’area protetta, voluto fortemente dalla regione, vede partecipare con posizioni diverse e opposte l’amministrazione comunale, i comitati dei cittadini residenti nel territorio che vogliono difendere le potenzialità trasformative delle aree costiere -così come stabilito dal Prg- e i comitati ambientalisti che ritengono quel luogo un patrimonio collettivo da salvaguardare. Il caso studio intende esemplificare, problematizzando, la difficoltà di attuazione dei principi di salvaguardia ambientale e di risparmio di consumo del suolo previsti dall’Agenda 2030 rispetto: i) alla presenza di pianificazioni obsolete, ii) all’incapacitazione politica e amministrativa di gestire contemporaneamente le vocazioni di sviluppo dei territori e le ambizioni trasformative dei soggetti proprietari con le istanze di tutela ambientale dei luoghi; iii) alla evidente difficolta delle implicazioni di un progetto di paesaggio partecipato a cui concorrono visioni contrapposte.