Abbiamo immaginato di dare voce all’Ofanto, per un racconto solenne con dirompenza tauriforme – citando Orazio, attraverso nove progetti del fiume nell’incessante corsa direzionata verso il mare. Il Canto dell’Ofanto è il titolo di questo lavoro progettuale, il Canto, come Angolo per via del suo etimo, diventa uno o tanti luoghi interconnessi dove le anse del fiume accolgono e presentano nuove ed inaspettate visioni architettoniche in ricercata simbiosi con la natura. Architetture non tanto da intendersi come progetti normativamente realizzabili quanto piuttosto come visioni architettoniche possibili e necessarie per spingere le riflessioni verso le ragioni dei potenziali valori intrinseci ed inespressi di questi luoghi molto spesso trascurati e dimenticati. Con l’auspicio che la “forza” emotiva e comunicativa dei progetti qui presentati, “ispirata” alle narrazioni storiche dell’irrompere tauriforme di Aufidus, sia di buon auspicio per il futuro dell’Ofanto, auguro a tutti i lettori di poter apprezzare e immedesimarsi con attenzione nel lavoro compiuto da sessanta studenti del quarto anno di architettura nell’anno accademico 2020/2021.
Il Canto dell'Ofanto. Visioni per il Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto. Esito del Laboratorio di Progettazione IV, DICAR, Politecnico di Bari - A.A. 2020/2021 / Fallacara, Giuseppe; Cavaliere, Ilaria; Costantino, Dario. - STAMPA. - (2021).
Il Canto dell'Ofanto. Visioni per il Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto. Esito del Laboratorio di Progettazione IV, DICAR, Politecnico di Bari - A.A. 2020/2021
Giuseppe Fallacara;Ilaria Cavaliere;Dario Costantino
2021-01-01
Abstract
Abbiamo immaginato di dare voce all’Ofanto, per un racconto solenne con dirompenza tauriforme – citando Orazio, attraverso nove progetti del fiume nell’incessante corsa direzionata verso il mare. Il Canto dell’Ofanto è il titolo di questo lavoro progettuale, il Canto, come Angolo per via del suo etimo, diventa uno o tanti luoghi interconnessi dove le anse del fiume accolgono e presentano nuove ed inaspettate visioni architettoniche in ricercata simbiosi con la natura. Architetture non tanto da intendersi come progetti normativamente realizzabili quanto piuttosto come visioni architettoniche possibili e necessarie per spingere le riflessioni verso le ragioni dei potenziali valori intrinseci ed inespressi di questi luoghi molto spesso trascurati e dimenticati. Con l’auspicio che la “forza” emotiva e comunicativa dei progetti qui presentati, “ispirata” alle narrazioni storiche dell’irrompere tauriforme di Aufidus, sia di buon auspicio per il futuro dell’Ofanto, auguro a tutti i lettori di poter apprezzare e immedesimarsi con attenzione nel lavoro compiuto da sessanta studenti del quarto anno di architettura nell’anno accademico 2020/2021.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.