Il lavoro rientra in un filone di indagine che ha visto il paesaggio pugliese, ed in particolare la Terra di Bari, al centro dell’interesse di ricercatori afferenti all’area del Disegno del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari. Il territorio e le sue componenti storiche e morfologiche è stato indagato, attraverso gli strumenti del rilievo e della rappresentazione, con numerosi studi che hanno messo in luce lo stretto rapporto che intercorre tra l’architettura rurale storica ed il paesaggio e tra questo e la città. Lo studio qui presentato affronta un tema particolare dell’architettura rurale, le torri, a partire proprio dallo sviluppo del fenomeno sul territorio, cercando di comprendere le motivazioni della localizzazione in relazione al tipo di ambiente naturale o precedentemente antropizzato, se la definizione di una certa tipologia sia connessa a quest’aspetto e quali fattori storico ambientali abbiano favorito la sua diffusione. Il tema delle torri nel territorio a nord di Bari è di estremo interesse, non solo per le loro caratteristiche tipologiche e costruttive, ma soprattutto per la singolare concentrazione di questi edifici in un’area circoscritta che va da Trani a Bari, lungo la costa, e risale verso l’interno per qualche decina di chilometri fino alle prime propaggini dell’altopiano murgiano. Non si tratta di strutture prettamente difensive, come una prima analisi potrebbe indurre a pensare, ma di edifici funzionali alle attività produttive di questa area. Avviene nel territorio lo stesso processo che leggiamo nei nuclei urbani medievali con lo sviluppo della tipologia abitativa in verticale causata dal valore fondiario del suolo e dalla mancanza di aree edificabili libere. La fascia di territorio interessata dalla presenza delle torri è tra le prime in Puglia a sviluppare in maniera intensiva la coltura dell’olivo, già dal riassetto del territorio in età normanna. Questo dato, attestato dai numerosi documenti d’archivio, può dimostrare che la salvaguardia dello spazio messo a coltura è risolto, al pari dell’edilizia urbana, sviluppando l’edificio in verticale, al contrario di quanto avviene in altre aree dove la coltura a seminativo ed il pascolo non impongono scelte che limitino lo sviluppo estensivo dell’edificio. Si è proceduto parallelamente su due livelli di studio: il primo consiste nell’analisi topologica sullo spazio fisico e in quella semiologica sulla cartografia attuale e storica, ed il secondo riguarda l’analisi realizzata attraverso il rilevamento dei complessi architettonici, urbani, o dei singoli elementi, esplorandone tipologia, funzione, morfologia, caratteristiche costruttive e sintattiche. Esse sono confrontate parallelamente con gli studi pregressi e con le notizie e l’apparato iconografico provenienti dalle fonti e con le ipotesi iniziali formulate all’atto dello studio del territorio. In particolare sono stati rilevati tredici complessi architettonici, tra cui i due casali di Torre Villotta e del Mino, i due casini Navarrino e Villafranca e le nove torri D’Aconto, del Capitano, del Gallo, delle Pietre Rosse, San Giacomo, Eremo Pezzasapone, Falcone, Madonna delle Rose e di Azzolini. I rilievi sono stati raccolti in tredici schede infografiche le cui informazioni sono state poi messe a confronto per capire le ragioni di un fenomeno sviluppatosi in una certa area geografica, individuando caratteri formali comuni, e cercando di riferire i singoli episodi ad eventuali tipi o modelli. I rilievi dei tredici edifici sono stati sistematizzati in una serie di schede nelle quali sono indicati i dati geografici (collocazione sul territorio, confronto cartografico), i dati storici desunti dalle ricerca delle fonti, e un apparato iconografico di fotografie e grafici di dettaglio. Nelle schede è evidenziato sempre lo stesso tipo di informazioni per permetterne un confronto diretto. Un secondo livello di organizzazione delle conoscenze acquisite è dato dall’analisi comparativa tra gli elementi, per i quali si sono messe a confronto le informazioni formali, sintattiche, tipologiche e funzionali. I dati raccolti, che vanno dall’analisi diretta sull’edifico, fino a quelli storico-geografici sono evidenziati per una visione più ampia del fenomeno. La connessione globale (quindi relativa al territorio) e locale si esplica nell’individuazione di elementi comuni o specifici, nel riconoscimento della diffusione di un fenomeno o della singolarità di un episodio architettonico, delle invarianti formali o dei caratteri ripetuti, e della loro distribuzione sul territorio ed il loro legame specifico. Il percorso ermeneutico ha portato a scegliere come modello grafico di sintesi tavole sinottiche dove le rappresentazioni schematiche degli elementi formali caratterizzanti i tredici edifici sono state riportate tutte alla stessa scala e con lo stesso orientamento. L’analisi comparativa si avvale pertanto di tali tavole sinottiche dalle quali cogliere gli aspetti formali e di una tabella di sintesi dove sono riassunti i dati morfologici, tecnici e costruttivi.

Architettura e paesaggio : le torri nel territorio a nord di Bari / Castagnolo, Valentina. - STAMPA. - (2010).

Architettura e paesaggio : le torri nel territorio a nord di Bari

Castagnolo, Valentina
2010-01-01

Abstract

Il lavoro rientra in un filone di indagine che ha visto il paesaggio pugliese, ed in particolare la Terra di Bari, al centro dell’interesse di ricercatori afferenti all’area del Disegno del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari. Il territorio e le sue componenti storiche e morfologiche è stato indagato, attraverso gli strumenti del rilievo e della rappresentazione, con numerosi studi che hanno messo in luce lo stretto rapporto che intercorre tra l’architettura rurale storica ed il paesaggio e tra questo e la città. Lo studio qui presentato affronta un tema particolare dell’architettura rurale, le torri, a partire proprio dallo sviluppo del fenomeno sul territorio, cercando di comprendere le motivazioni della localizzazione in relazione al tipo di ambiente naturale o precedentemente antropizzato, se la definizione di una certa tipologia sia connessa a quest’aspetto e quali fattori storico ambientali abbiano favorito la sua diffusione. Il tema delle torri nel territorio a nord di Bari è di estremo interesse, non solo per le loro caratteristiche tipologiche e costruttive, ma soprattutto per la singolare concentrazione di questi edifici in un’area circoscritta che va da Trani a Bari, lungo la costa, e risale verso l’interno per qualche decina di chilometri fino alle prime propaggini dell’altopiano murgiano. Non si tratta di strutture prettamente difensive, come una prima analisi potrebbe indurre a pensare, ma di edifici funzionali alle attività produttive di questa area. Avviene nel territorio lo stesso processo che leggiamo nei nuclei urbani medievali con lo sviluppo della tipologia abitativa in verticale causata dal valore fondiario del suolo e dalla mancanza di aree edificabili libere. La fascia di territorio interessata dalla presenza delle torri è tra le prime in Puglia a sviluppare in maniera intensiva la coltura dell’olivo, già dal riassetto del territorio in età normanna. Questo dato, attestato dai numerosi documenti d’archivio, può dimostrare che la salvaguardia dello spazio messo a coltura è risolto, al pari dell’edilizia urbana, sviluppando l’edificio in verticale, al contrario di quanto avviene in altre aree dove la coltura a seminativo ed il pascolo non impongono scelte che limitino lo sviluppo estensivo dell’edificio. Si è proceduto parallelamente su due livelli di studio: il primo consiste nell’analisi topologica sullo spazio fisico e in quella semiologica sulla cartografia attuale e storica, ed il secondo riguarda l’analisi realizzata attraverso il rilevamento dei complessi architettonici, urbani, o dei singoli elementi, esplorandone tipologia, funzione, morfologia, caratteristiche costruttive e sintattiche. Esse sono confrontate parallelamente con gli studi pregressi e con le notizie e l’apparato iconografico provenienti dalle fonti e con le ipotesi iniziali formulate all’atto dello studio del territorio. In particolare sono stati rilevati tredici complessi architettonici, tra cui i due casali di Torre Villotta e del Mino, i due casini Navarrino e Villafranca e le nove torri D’Aconto, del Capitano, del Gallo, delle Pietre Rosse, San Giacomo, Eremo Pezzasapone, Falcone, Madonna delle Rose e di Azzolini. I rilievi sono stati raccolti in tredici schede infografiche le cui informazioni sono state poi messe a confronto per capire le ragioni di un fenomeno sviluppatosi in una certa area geografica, individuando caratteri formali comuni, e cercando di riferire i singoli episodi ad eventuali tipi o modelli. I rilievi dei tredici edifici sono stati sistematizzati in una serie di schede nelle quali sono indicati i dati geografici (collocazione sul territorio, confronto cartografico), i dati storici desunti dalle ricerca delle fonti, e un apparato iconografico di fotografie e grafici di dettaglio. Nelle schede è evidenziato sempre lo stesso tipo di informazioni per permetterne un confronto diretto. Un secondo livello di organizzazione delle conoscenze acquisite è dato dall’analisi comparativa tra gli elementi, per i quali si sono messe a confronto le informazioni formali, sintattiche, tipologiche e funzionali. I dati raccolti, che vanno dall’analisi diretta sull’edifico, fino a quelli storico-geografici sono evidenziati per una visione più ampia del fenomeno. La connessione globale (quindi relativa al territorio) e locale si esplica nell’individuazione di elementi comuni o specifici, nel riconoscimento della diffusione di un fenomeno o della singolarità di un episodio architettonico, delle invarianti formali o dei caratteri ripetuti, e della loro distribuzione sul territorio ed il loro legame specifico. Il percorso ermeneutico ha portato a scegliere come modello grafico di sintesi tavole sinottiche dove le rappresentazioni schematiche degli elementi formali caratterizzanti i tredici edifici sono state riportate tutte alla stessa scala e con lo stesso orientamento. L’analisi comparativa si avvale pertanto di tali tavole sinottiche dalle quali cogliere gli aspetti formali e di una tabella di sintesi dove sono riassunti i dati morfologici, tecnici e costruttivi.
2010
978-88-89735-58-9
Gelsorosso
Architettura e paesaggio : le torri nel territorio a nord di Bari / Castagnolo, Valentina. - STAMPA. - (2010).
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