I resti delle strutture rinvenute nel 2016 sembrano confermare quanto sulle rovine dell’antico teatro ci è stato trasmesso dal domenicano Tommaso Fazello. Di fatto, i pochi centimetri di terra che per lungo tempo hanno custodito il segreto del monumento agrigentino riconsegnano oggi proprio alcune delle strutture che sorreggevano l’elevato dell’edificio teatrale, “un Teatro altissimo”, per dirla con il domenicano, di cui riconosciamo, tra quelle messe in luce sino ad ora, te¬stimonianze architettoniche ascrivibili per lo più alle sue fondazioni e alle opere di contenimento. Le prime indagini sono partite dall’osservazione dei resti di pochi setti murari, parzialmente affioranti nel settore nord-orientale dell’area, i quali, seguendo una spezzata, delineano un’approssimata giacitura in curva. Così, nel luglio del 2016, una missione di scavo congiunta tra il Parco della Valle dei Templi, l’Università di Catania e il Politecnico di Bari, ha messo in luce la prosecuzione verso Ovest del muro ad anello. Nel corso della ripresa degli scavi ad ottobre 2016, è emerso un sistema di concamerazioni che si attestano radialmente al muro curvo con un ambiente simile ad un corridoio in prossimità dell’asse centrale; un’ipotesi circa la funzione di questo, analizzando il complesso nel suo contesto topografico, è che si tratti di uno degli accessi alla parte alta del teatro in connessione alla piazza dell’agorà.
Dati preliminari sull’architettura del teatro di Agrigento / Fino, Antonello; Labriola, Alessandro - In: Agrigento. Nuove ricerche sull’area pubblica / [a cura di] L.M. Caliò, L.M.. Caminneci, M. Livadiotti, M.C. Parello, M.S. Rizzo. - STAMPA. - Roma : Quasar, 2017. - ISBN 978-88-7140-796-8. - pp. 41-56
Dati preliminari sull’architettura del teatro di Agrigento
antonello fino
;alessandro labriola
2017-01-01
Abstract
I resti delle strutture rinvenute nel 2016 sembrano confermare quanto sulle rovine dell’antico teatro ci è stato trasmesso dal domenicano Tommaso Fazello. Di fatto, i pochi centimetri di terra che per lungo tempo hanno custodito il segreto del monumento agrigentino riconsegnano oggi proprio alcune delle strutture che sorreggevano l’elevato dell’edificio teatrale, “un Teatro altissimo”, per dirla con il domenicano, di cui riconosciamo, tra quelle messe in luce sino ad ora, te¬stimonianze architettoniche ascrivibili per lo più alle sue fondazioni e alle opere di contenimento. Le prime indagini sono partite dall’osservazione dei resti di pochi setti murari, parzialmente affioranti nel settore nord-orientale dell’area, i quali, seguendo una spezzata, delineano un’approssimata giacitura in curva. Così, nel luglio del 2016, una missione di scavo congiunta tra il Parco della Valle dei Templi, l’Università di Catania e il Politecnico di Bari, ha messo in luce la prosecuzione verso Ovest del muro ad anello. Nel corso della ripresa degli scavi ad ottobre 2016, è emerso un sistema di concamerazioni che si attestano radialmente al muro curvo con un ambiente simile ad un corridoio in prossimità dell’asse centrale; un’ipotesi circa la funzione di questo, analizzando il complesso nel suo contesto topografico, è che si tratti di uno degli accessi alla parte alta del teatro in connessione alla piazza dell’agorà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.