Gargano e Dalmazia: due territori apparentemente diversi che si fronteggiano, tenuti insieme da una congiunzione non casuale e da un mare, l’Adriatico, che storicamente vi ha avuto un ruolo importante. Questo libro contiene percorsi di ricerca e temi progettuali che rispondono ai tempi brevi delle innovazioni, e indica linee del pensiero progettante contemporaneo. Nel libro è ben delineato un modo di fare ricerca storica: una ricerca che si rivolge al passato per renderlo partecipe di iniziative utili a trasformare città e campagne, liberando le decisioni attuali da una continuità cristallizzata. Il Gargano e la Dalmazia appaiono, allora, non come terre ferme, ma territori dove indagini e capacità progettuali restituiscono l’atmosfera culturale di una Scuola che si offre a chi intende mettersi in ascolto. Non sembra allora così casuale che la progettualità si manifesti con opere come un Parco transfrontaliero tra il Gargano e l’isola di Brač in Dalmazia, o come una struttura ricettiva e museale a Santa Maria di Pulsano. Un’articolata catena di rimandi caratterizza questi progetti fatti di angoli spezzati, piani slittati, segni introdotti per colloquiare con paesaggi “storici” con un linguaggio che si evidenzia per compiacimenti formali ma attenti a non cadere in preziosità, evocazioni e contrasti. Depurata da ogni esagerazione, la progettazione mette bene in luce segni di un sapiente artigianato capaci di intessere con la storia un colloquio ricco di metafore, con un rapporto quasi divertito con i territori e i paesaggi. Si tratta di anticipazioni di futuri percorsi rivolti alla ricerca, di nuovi equilibri fra natura e storia. Il risultato è una bella pagina del “fare architettura”. Prevale la volontà di non prevaricare il contesto, come dimostrano i vari progetti carichi di speranza che, proprio oggi, non va smarrita ma riproposta con le stesse idee di rinnovamento metodologico degli anni ’50 e ’60 legate a nuovi ordinamenti civili. Ad un territorio che sfugge ad ogni pianificazione è dedicato questo libro e a quanti vogliono superare dogmatismi e modelli di sviluppo alla fine ineffettuali. [dalla Presentazione di Amerigo Restucci]
Gargano/Dalmazia : una prossimità nell'Adriatico / Parisi, Nicola. - STAMPA. - (2014).
Gargano/Dalmazia : una prossimità nell'Adriatico
Nicola Parisi
2014-01-01
Abstract
Gargano e Dalmazia: due territori apparentemente diversi che si fronteggiano, tenuti insieme da una congiunzione non casuale e da un mare, l’Adriatico, che storicamente vi ha avuto un ruolo importante. Questo libro contiene percorsi di ricerca e temi progettuali che rispondono ai tempi brevi delle innovazioni, e indica linee del pensiero progettante contemporaneo. Nel libro è ben delineato un modo di fare ricerca storica: una ricerca che si rivolge al passato per renderlo partecipe di iniziative utili a trasformare città e campagne, liberando le decisioni attuali da una continuità cristallizzata. Il Gargano e la Dalmazia appaiono, allora, non come terre ferme, ma territori dove indagini e capacità progettuali restituiscono l’atmosfera culturale di una Scuola che si offre a chi intende mettersi in ascolto. Non sembra allora così casuale che la progettualità si manifesti con opere come un Parco transfrontaliero tra il Gargano e l’isola di Brač in Dalmazia, o come una struttura ricettiva e museale a Santa Maria di Pulsano. Un’articolata catena di rimandi caratterizza questi progetti fatti di angoli spezzati, piani slittati, segni introdotti per colloquiare con paesaggi “storici” con un linguaggio che si evidenzia per compiacimenti formali ma attenti a non cadere in preziosità, evocazioni e contrasti. Depurata da ogni esagerazione, la progettazione mette bene in luce segni di un sapiente artigianato capaci di intessere con la storia un colloquio ricco di metafore, con un rapporto quasi divertito con i territori e i paesaggi. Si tratta di anticipazioni di futuri percorsi rivolti alla ricerca, di nuovi equilibri fra natura e storia. Il risultato è una bella pagina del “fare architettura”. Prevale la volontà di non prevaricare il contesto, come dimostrano i vari progetti carichi di speranza che, proprio oggi, non va smarrita ma riproposta con le stesse idee di rinnovamento metodologico degli anni ’50 e ’60 legate a nuovi ordinamenti civili. Ad un territorio che sfugge ad ogni pianificazione è dedicato questo libro e a quanti vogliono superare dogmatismi e modelli di sviluppo alla fine ineffettuali. [dalla Presentazione di Amerigo Restucci]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.