F. Moschini che nel '78 ha inaugurato A.A.M., la galleria che si affermerà presto come sismografo della cultura progettuale italiana e internazionale - tra l'81 e l'82 realizza la prima mostra italiana di S. Holl, "Ponti e progetti", fissandone la prima fase di lavoro in un resoconto in tre sezioni: i ponti, i progetti urbani e le case isolate. I progetti esposti si connotano per il riferimento alla catalogazione tipologica della città americana, riletta in rapporto alla teoria italiana della rispondenza tra tipologia architettonica e morfologia urbana. Holl e Moschini si confrontano poi nel laboratorio promosso da AAM nel'94 per prefigurare la ricostruzione della centralità perduta di Cassino, secondo una metodologia che Moschini definisce microchirurgia architettonico-ambientale. Holl si cimenta con la forma della città storica italiana in un progetto che ne reclama l'interpretazione al massimo grado di coincidenza tra contenitore e contenuto: il Museo della Città. Nel 2001, con la mostra Parallax curata negli spazi di AAM a Milano, Moschini fa il punto sulla ricerca di Holl, leggendone l'originale processo di generazione, che si nutre di influenze artistiche e musicali come di fascinazioni scientifiche per scaturire in una percezione sensibile, materica e dinamica dello spazio, come nella Cappella di Sant'Ignazio, nel Kiasma Museum, nel Nelson-Atkins Museum. Nel 2010 infine F. Moschini raffronta nella mostra "Su pietra" allestita ad Acaya in Salento, le esplorazioni sulle macro-dimensioni urbane e di paesaggio che informano le recenti opere di Holl in Cina con le investigazioni alla micro-scala delle sue architetture europee. La ricerca sull'ibridazione tipologica ha condotto Steven Holl a confrontarsi con le mega-forme derivanti da diverse tradizioni del Moderno, trovando in Estremo Oriente l'occasione per realizzare aspirazioni già presenti nei progetti per Les Halles e per Porta Vittoria, o ancora nelle Parallax Towers. La costante più interessante dell'opera più recente di Holl che Moschini fa emergere dalla mostra di Acaya è la ricerca della fusione e dell'intreccio (intertwining) tra le diverse scale dell'architettura, della città e del paesaggio, che assurge ad elevate risonanze liriche nelle architetture museali. Ad Acaya, l'incontro tra Holl e Moschini lascia la traccia di una promessa in forma di progetto: il disegno per la sede dell'Archivio Francesco Moschini, da realizzarsi sulle sponde del natio lago di Garda.

Progetto critico: Francesco Moschini / Steven Holl, una storia lunga trent'anni / Pietropaolo, Lorenzo. - In: ANFIONE E ZETO. - ISSN 0394-8021. - 25:(2014), pp. 220-228.

Progetto critico: Francesco Moschini / Steven Holl, una storia lunga trent'anni

Pietropaolo Lorenzo
2014-01-01

Abstract

F. Moschini che nel '78 ha inaugurato A.A.M., la galleria che si affermerà presto come sismografo della cultura progettuale italiana e internazionale - tra l'81 e l'82 realizza la prima mostra italiana di S. Holl, "Ponti e progetti", fissandone la prima fase di lavoro in un resoconto in tre sezioni: i ponti, i progetti urbani e le case isolate. I progetti esposti si connotano per il riferimento alla catalogazione tipologica della città americana, riletta in rapporto alla teoria italiana della rispondenza tra tipologia architettonica e morfologia urbana. Holl e Moschini si confrontano poi nel laboratorio promosso da AAM nel'94 per prefigurare la ricostruzione della centralità perduta di Cassino, secondo una metodologia che Moschini definisce microchirurgia architettonico-ambientale. Holl si cimenta con la forma della città storica italiana in un progetto che ne reclama l'interpretazione al massimo grado di coincidenza tra contenitore e contenuto: il Museo della Città. Nel 2001, con la mostra Parallax curata negli spazi di AAM a Milano, Moschini fa il punto sulla ricerca di Holl, leggendone l'originale processo di generazione, che si nutre di influenze artistiche e musicali come di fascinazioni scientifiche per scaturire in una percezione sensibile, materica e dinamica dello spazio, come nella Cappella di Sant'Ignazio, nel Kiasma Museum, nel Nelson-Atkins Museum. Nel 2010 infine F. Moschini raffronta nella mostra "Su pietra" allestita ad Acaya in Salento, le esplorazioni sulle macro-dimensioni urbane e di paesaggio che informano le recenti opere di Holl in Cina con le investigazioni alla micro-scala delle sue architetture europee. La ricerca sull'ibridazione tipologica ha condotto Steven Holl a confrontarsi con le mega-forme derivanti da diverse tradizioni del Moderno, trovando in Estremo Oriente l'occasione per realizzare aspirazioni già presenti nei progetti per Les Halles e per Porta Vittoria, o ancora nelle Parallax Towers. La costante più interessante dell'opera più recente di Holl che Moschini fa emergere dalla mostra di Acaya è la ricerca della fusione e dell'intreccio (intertwining) tra le diverse scale dell'architettura, della città e del paesaggio, che assurge ad elevate risonanze liriche nelle architetture museali. Ad Acaya, l'incontro tra Holl e Moschini lascia la traccia di una promessa in forma di progetto: il disegno per la sede dell'Archivio Francesco Moschini, da realizzarsi sulle sponde del natio lago di Garda.
2014
Progetto critico: Francesco Moschini / Steven Holl, una storia lunga trent'anni / Pietropaolo, Lorenzo. - In: ANFIONE E ZETO. - ISSN 0394-8021. - 25:(2014), pp. 220-228.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/242960
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