La qualificazione del paesaggio come “bene comune”, connessa a una interpretazione del suo valore “patrimoniale” che include le relazioni intessute con il paesaggio dalla società locale che se ne prende cura, ha contribuito significativamente a indicare nuovi approcci e strumenti per la tutela, gestione e pianificazione del paesaggio, tesi a superare la tradizionale impostazione vincolistica focalizzata su singoli beni di eccezionale valore. Ciò ha stimolato anche riflessioni sul ruolo cruciale delle comunità locali e delle relazioni virtuose di cura del paesaggio da queste definite nel superamento di quei paradossi di gestione collettiva sollevati in riferimento ai beni comuni. In questo contesto, appare utile approfondire il contributo che possono dare, alla gestione del paesaggio in chiave patrimoniale, le riflessioni elaborate a partire dal passaggio da una concezione di bene comune come oggetto a quella incentrata sui processi di commoning. Lo spostamento dell’attenzione dalla dimensione fattuale ed esauribile dei beni comuni alla dimensione generativa, sociale e relazionale dei processi che li connotano, se applicata al paesaggio – di cui la Convenzione Europea enfatizza la dimensione relazionale e identitaria e il ruolo chiave delle società locali nella sua produzione e riproduzione –, può contribuire a promuovere interessanti pratiche di generazione di nuovi paesaggi e nuovi beni comuni. In questo articolo l’interpretazione di paesaggio nella sua dimensione di commoning viene messa alla prova nel contesto del Sud Salento, dove i paesaggi agrari degli ulivi – che connotano profondamente i caratteri identitari del luogo – sono oggi oggetto di una drammatica crisi di esistenza a causa della diffusione della Xylella. In questo territorio, a fronte della palese inadeguatezza delle politiche pubbliche di tutela, incentrate su interventi di espianto e reimpianto di ulivi, stanno nascendo dal basso vivaci pratiche di ripensamento dei paesaggi locali, che sembrano capaci di produrre non solo nuovi paesaggi ma anche nuovi legami sociali. Il presente contributo intende, quindi, fornire una chiave di lettura per l’interpretazione dei processi in atto e utili suggerimenti per un ripensamento delle politiche pubbliche, affinché queste possano favorire processi virtuosi di produzione sociale del paesaggio.

Paesaggio e beni comuni: processi di commoning nel Sud Salento colpito dalla Xylella / Grassini, Laura. - ELETTRONICO. - 08:(2023), pp. 128-135. ( XXIV Conferenza Nazionale SIU "Dare valore ai valori in urbanistica" Brescia 23-24 giugno 2022).

Paesaggio e beni comuni: processi di commoning nel Sud Salento colpito dalla Xylella

Laura Grassini
2023

Abstract

La qualificazione del paesaggio come “bene comune”, connessa a una interpretazione del suo valore “patrimoniale” che include le relazioni intessute con il paesaggio dalla società locale che se ne prende cura, ha contribuito significativamente a indicare nuovi approcci e strumenti per la tutela, gestione e pianificazione del paesaggio, tesi a superare la tradizionale impostazione vincolistica focalizzata su singoli beni di eccezionale valore. Ciò ha stimolato anche riflessioni sul ruolo cruciale delle comunità locali e delle relazioni virtuose di cura del paesaggio da queste definite nel superamento di quei paradossi di gestione collettiva sollevati in riferimento ai beni comuni. In questo contesto, appare utile approfondire il contributo che possono dare, alla gestione del paesaggio in chiave patrimoniale, le riflessioni elaborate a partire dal passaggio da una concezione di bene comune come oggetto a quella incentrata sui processi di commoning. Lo spostamento dell’attenzione dalla dimensione fattuale ed esauribile dei beni comuni alla dimensione generativa, sociale e relazionale dei processi che li connotano, se applicata al paesaggio – di cui la Convenzione Europea enfatizza la dimensione relazionale e identitaria e il ruolo chiave delle società locali nella sua produzione e riproduzione –, può contribuire a promuovere interessanti pratiche di generazione di nuovi paesaggi e nuovi beni comuni. In questo articolo l’interpretazione di paesaggio nella sua dimensione di commoning viene messa alla prova nel contesto del Sud Salento, dove i paesaggi agrari degli ulivi – che connotano profondamente i caratteri identitari del luogo – sono oggi oggetto di una drammatica crisi di esistenza a causa della diffusione della Xylella. In questo territorio, a fronte della palese inadeguatezza delle politiche pubbliche di tutela, incentrate su interventi di espianto e reimpianto di ulivi, stanno nascendo dal basso vivaci pratiche di ripensamento dei paesaggi locali, che sembrano capaci di produrre non solo nuovi paesaggi ma anche nuovi legami sociali. Il presente contributo intende, quindi, fornire una chiave di lettura per l’interpretazione dei processi in atto e utili suggerimenti per un ripensamento delle politiche pubbliche, affinché queste possano favorire processi virtuosi di produzione sociale del paesaggio.
2023
XXIV Conferenza Nazionale SIU "Dare valore ai valori in urbanistica"
978-88-99237-50-9
Paesaggio e beni comuni: processi di commoning nel Sud Salento colpito dalla Xylella / Grassini, Laura. - ELETTRONICO. - 08:(2023), pp. 128-135. ( XXIV Conferenza Nazionale SIU "Dare valore ai valori in urbanistica" Brescia 23-24 giugno 2022).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/249600
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact