Fin dagli anni iniziali della sua istituzione l’AACAr ha visto la presenza di archeologi, topografi e storici dell’antichità tra i suoi membri; si trattava di figure estremamente rappresentative nel panorama dell’archeologia italiana ed estera dell’epoca. A titolo esemplificativo si ricordano tra i “Soci effettivi” già nel 1892 lo storico ed epigrafista Enrico De Ruggiero, all’epoca professore di Antichità greche e romane all’Università di Roma; tra i “Soci aggregati”, presenti dal 1895: Felice Bernabei, direttore generale delle Antichità e Belle Arti, fondatore delle Notizie degli scavi di Antichità, del Museo Nazionale Romano e del Museo Etrusco di Villa Giulia; Orazio Marucchi, direttore del Museo Egizio Gregoriano e del Museo Lateranense, membro della Commissione Archeologica Comunale e della Commissione di archeologia sacra; Christian Hülsen, archeologo ed epigrafista, primo segretario dell'Istituto archeologico germanico; Rodolfo Lanciani, segretario della Commissione Archeologica Comunale, direttore degli scavi sul Palatino e al Foro Romano; negli anni successivi, Emanuele Löwy, titolare dal 1899 al 1915 della prima cattedra di Archeologia classica istituita in ruolo nelle università italiane; Giacomo Boni, socio aggregati dal 1903 e, dal 1908, Thomas Ashby, direttore della Scuola Archeologica Britannica. Le affinità tra L’AACAr e l’ambito archeologico si riscontrano nell’impegno comune in iniziative specifiche, ma anche nella condivisione di una medesima sede, prima Palazzo Altieri poi Palazzo Venezia, con l’Associazione Archeologica Romana, quest’ultima sorta nel 1902 su iniziativa dello stesso Lanciani e diretta nel 1911 da Giuseppe Tomassetti, anch’egli socio aggregato dell’AACAr dal 1897; più in generale, tale affinità trova ulteriore conferma in un contesto che, negli stessi anni, vede l’accesso degli architetti alla formazione post lauream indirizzata agli archeologi (Scuola Archeologica Italiana di Atene); l’inserimento di “Elementi di archeologia” tra i corsi specifici delle costituende Scuole di Architettura (Relazione Giovannoni Annuario AACAr 1906-1907) e, nella prassi sul campo, la costante presenza di architetti a fianco degli archeologi nelle missioni di scavo. Attraverso l’analisi della documentazione conservata e la sua contestualizzazione, il contributo vuole quindi richiamare l’attenzione sulla componente archeologica all’interno dell’AACAr, valorizzando quello stretto legame interdisciplinare tra architettura e archeologia che ha visto gli esponenti di entrambe le discipline impegnati fianco a fianco nello studio e nella conservazione dell’Antico.

Il contributo dell’archeologia nell’ambito dell’AACAr / Belli, Roberta. - In: BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2531-7903. - ELETTRONICO. - 6:(2022), pp. 27-38.

Il contributo dell’archeologia nell’ambito dell’AACAr

Roberta Belli Pasqua
2022-01-01

Abstract

Fin dagli anni iniziali della sua istituzione l’AACAr ha visto la presenza di archeologi, topografi e storici dell’antichità tra i suoi membri; si trattava di figure estremamente rappresentative nel panorama dell’archeologia italiana ed estera dell’epoca. A titolo esemplificativo si ricordano tra i “Soci effettivi” già nel 1892 lo storico ed epigrafista Enrico De Ruggiero, all’epoca professore di Antichità greche e romane all’Università di Roma; tra i “Soci aggregati”, presenti dal 1895: Felice Bernabei, direttore generale delle Antichità e Belle Arti, fondatore delle Notizie degli scavi di Antichità, del Museo Nazionale Romano e del Museo Etrusco di Villa Giulia; Orazio Marucchi, direttore del Museo Egizio Gregoriano e del Museo Lateranense, membro della Commissione Archeologica Comunale e della Commissione di archeologia sacra; Christian Hülsen, archeologo ed epigrafista, primo segretario dell'Istituto archeologico germanico; Rodolfo Lanciani, segretario della Commissione Archeologica Comunale, direttore degli scavi sul Palatino e al Foro Romano; negli anni successivi, Emanuele Löwy, titolare dal 1899 al 1915 della prima cattedra di Archeologia classica istituita in ruolo nelle università italiane; Giacomo Boni, socio aggregati dal 1903 e, dal 1908, Thomas Ashby, direttore della Scuola Archeologica Britannica. Le affinità tra L’AACAr e l’ambito archeologico si riscontrano nell’impegno comune in iniziative specifiche, ma anche nella condivisione di una medesima sede, prima Palazzo Altieri poi Palazzo Venezia, con l’Associazione Archeologica Romana, quest’ultima sorta nel 1902 su iniziativa dello stesso Lanciani e diretta nel 1911 da Giuseppe Tomassetti, anch’egli socio aggregato dell’AACAr dal 1897; più in generale, tale affinità trova ulteriore conferma in un contesto che, negli stessi anni, vede l’accesso degli architetti alla formazione post lauream indirizzata agli archeologi (Scuola Archeologica Italiana di Atene); l’inserimento di “Elementi di archeologia” tra i corsi specifici delle costituende Scuole di Architettura (Relazione Giovannoni Annuario AACAr 1906-1907) e, nella prassi sul campo, la costante presenza di architetti a fianco degli archeologi nelle missioni di scavo. Attraverso l’analisi della documentazione conservata e la sua contestualizzazione, il contributo vuole quindi richiamare l’attenzione sulla componente archeologica all’interno dell’AACAr, valorizzando quello stretto legame interdisciplinare tra architettura e archeologia che ha visto gli esponenti di entrambe le discipline impegnati fianco a fianco nello studio e nella conservazione dell’Antico.
2022
Il contributo dell’archeologia nell’ambito dell’AACAr / Belli, Roberta. - In: BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2531-7903. - ELETTRONICO. - 6:(2022), pp. 27-38.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/253440
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