Mettendo a confronto la prassi del restauro in ambito archeologico in due Paesi del Mediterraneo che vantano un patrimonio antico vastissimo, la Grecia e l’Italia, il volume indaga la sostenibilità attuale dell’anastilosi proprio nei siti archeologici dell’Italia meridionale, dove nuove ed emergenti problematiche conservative a carico dei monumenti antichi in pietra - spesso ascrivibili a restauri inefficaci - richiedono oggi di intervenire con urgenza. La storia dello sviluppo e dell’affermarsi dell’anastilosi, tratteggiata nel volume a partire dalle esperienze più antiche del XIX secolo e attraverso le diverse Carte del Restauro, delinea quindi un percorso che ha portato, in Grecia, all’ormai quarantennale cantiere dell’Acropoli di Atene, che, sviluppando nel tempo una nuova filosofia e nuovi criteri, è divenuto un punto di riferimento imprescindibile; in Italia, invece, dove pure tanti principi avevano trovato una prima definizione, quello stesso percorso iniziale si è perso e si registra attualmente un quadro frammentario e contraddittorio. Eppure oggi, specie nei grandi siti archeologici dell’Italia meridionale e della Sicilia, le criticità determinate dagli interventi sui monumenti antichi che si sono avvalsi di materiali incompatibili con la pietra, come il cemento armato o le resine epossidiche, sono sotto gli occhi di tutti e stanno già determinando consistenti perdite di materia originaria. Gli effetti, aggravati dal susseguirsi di azioni di messa in sicurezza, consolidamenti impropri e da una quasi assente manutenzione, sono ormai irreversibili e si manifestano anche a livello strutturale, con l’alterazione dei sistemi statici originari. Tutto questo richiede oggi una riflessione e soprattutto impellenti interventi di bonifica, con delicate operazioni di de-restauro che pongono la comunità scientifica davanti a problematiche di carattere filosofico e metodologico, che lasciano però poche alternative per la conservazione dei monumenti antichi, la cui trasmissione alle generazioni future deve rimanere prioritaria.
Anastilosi, opera felice. Sicilia e Grecia: esperienze a confronto / Santoro, Valentina. - STAMPA. - (2023).
Anastilosi, opera felice. Sicilia e Grecia: esperienze a confronto
valentina santoro
2023-01-01
Abstract
Mettendo a confronto la prassi del restauro in ambito archeologico in due Paesi del Mediterraneo che vantano un patrimonio antico vastissimo, la Grecia e l’Italia, il volume indaga la sostenibilità attuale dell’anastilosi proprio nei siti archeologici dell’Italia meridionale, dove nuove ed emergenti problematiche conservative a carico dei monumenti antichi in pietra - spesso ascrivibili a restauri inefficaci - richiedono oggi di intervenire con urgenza. La storia dello sviluppo e dell’affermarsi dell’anastilosi, tratteggiata nel volume a partire dalle esperienze più antiche del XIX secolo e attraverso le diverse Carte del Restauro, delinea quindi un percorso che ha portato, in Grecia, all’ormai quarantennale cantiere dell’Acropoli di Atene, che, sviluppando nel tempo una nuova filosofia e nuovi criteri, è divenuto un punto di riferimento imprescindibile; in Italia, invece, dove pure tanti principi avevano trovato una prima definizione, quello stesso percorso iniziale si è perso e si registra attualmente un quadro frammentario e contraddittorio. Eppure oggi, specie nei grandi siti archeologici dell’Italia meridionale e della Sicilia, le criticità determinate dagli interventi sui monumenti antichi che si sono avvalsi di materiali incompatibili con la pietra, come il cemento armato o le resine epossidiche, sono sotto gli occhi di tutti e stanno già determinando consistenti perdite di materia originaria. Gli effetti, aggravati dal susseguirsi di azioni di messa in sicurezza, consolidamenti impropri e da una quasi assente manutenzione, sono ormai irreversibili e si manifestano anche a livello strutturale, con l’alterazione dei sistemi statici originari. Tutto questo richiede oggi una riflessione e soprattutto impellenti interventi di bonifica, con delicate operazioni di de-restauro che pongono la comunità scientifica davanti a problematiche di carattere filosofico e metodologico, che lasciano però poche alternative per la conservazione dei monumenti antichi, la cui trasmissione alle generazioni future deve rimanere prioritaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.