Il processo di riforma istituzionale che ha coinvolto le provincie italiane a seguito dell’emanazione della Legge Delrio ha determinato un nuovo assetto a livello istituzionale avviando l’esigenza di introdurre nell’apparato amministrativo, le Città Metropolitane, aprendo di fatto una nuova stagione di governance che cerca di superare la frammentazione degli Enti Locali. Nel panorama riflessivo nazionale emergono alcune considerazioni, alla luce della situazione pandemica e della significativa innovazione che le amministrazioni metropolitane e gli Enti locali intendono intraprendere, derivante da un lato dall’applicabilità delle mission del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, 2021) e dall’altro dalla stesura del Piano Strategico Metropolitano, articolando così la cultura amministrativa e organizzativa delle istituzioni metropolitane verso un impegno attento e specifico alle esigenze di pianificazione e di progettualità specifiche delle comunità locali. Il campo di esistenza del caso studio vede nel territorio policentrico della Città Metropolitana di Bari un sistema cooperativo che si confronta ogni giorno con fenomenologie e politiche neocentralistiche che apparentemente proiettano nuove azioni ma d’altronde sottendono alcuni obiettivi trasversali di sostenibilità delineati dall’Agenda ONU 2030 e dalla scarsa attenzione dei vertici di coordinamento a recepire uno strumento imprescindibile come la redazione dell’Agenda Metropolitana. Il processo dei tavoli di partecipazione con il partenariato economico sociale, la standardizzazione di progettualità, la sovrapposizione tematica degli 11 Assi/Azioni del Piano Strategico Metropolitano , la sperimentazione di un nuovo processo di governance non ben incardinato nella macchina amministrativa inducono l’azione territoriale a un banco di prova di verifica sulla capacità delle istituzioni di aprirsi a nuovi modi di pensare i processi di rigenerazione della città.
La pianificazione strategica metropolitana di Bari: tra coordinamento, azioni e sovrapposizioni / D'Onghia, Vito; Sinesi, Stefania. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - 04:(2023), pp. 30-36.
La pianificazione strategica metropolitana di Bari: tra coordinamento, azioni e sovrapposizioni
Vito D'Onghia
Membro del Collaboration Group
;Stefania Sinesi
Membro del Collaboration Group
2023-01-01
Abstract
Il processo di riforma istituzionale che ha coinvolto le provincie italiane a seguito dell’emanazione della Legge Delrio ha determinato un nuovo assetto a livello istituzionale avviando l’esigenza di introdurre nell’apparato amministrativo, le Città Metropolitane, aprendo di fatto una nuova stagione di governance che cerca di superare la frammentazione degli Enti Locali. Nel panorama riflessivo nazionale emergono alcune considerazioni, alla luce della situazione pandemica e della significativa innovazione che le amministrazioni metropolitane e gli Enti locali intendono intraprendere, derivante da un lato dall’applicabilità delle mission del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, 2021) e dall’altro dalla stesura del Piano Strategico Metropolitano, articolando così la cultura amministrativa e organizzativa delle istituzioni metropolitane verso un impegno attento e specifico alle esigenze di pianificazione e di progettualità specifiche delle comunità locali. Il campo di esistenza del caso studio vede nel territorio policentrico della Città Metropolitana di Bari un sistema cooperativo che si confronta ogni giorno con fenomenologie e politiche neocentralistiche che apparentemente proiettano nuove azioni ma d’altronde sottendono alcuni obiettivi trasversali di sostenibilità delineati dall’Agenda ONU 2030 e dalla scarsa attenzione dei vertici di coordinamento a recepire uno strumento imprescindibile come la redazione dell’Agenda Metropolitana. Il processo dei tavoli di partecipazione con il partenariato economico sociale, la standardizzazione di progettualità, la sovrapposizione tematica degli 11 Assi/Azioni del Piano Strategico Metropolitano , la sperimentazione di un nuovo processo di governance non ben incardinato nella macchina amministrativa inducono l’azione territoriale a un banco di prova di verifica sulla capacità delle istituzioni di aprirsi a nuovi modi di pensare i processi di rigenerazione della città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.