Le chiese a cupola in asse in Puglia da Bitonto a Fasano, in «Architettura, quaderni della didattica», III/II, autunno 2005, vol. 2

It is the second of the two volumes that collect some design themes drawn up during the teaching exercises carried out within the Architectural Restoration Laboratory B in the academic years 2003/2005. The methodological approach followed in the study of the domed churches on the axis confirms the inseparable survey-history-project relationship, in an uninterrupted and fruitful exchange of information from which to draw useful suggestions for directing the conservation proposal. All the data brought to light by the philological investigation have been subjected to an interpretative sifting, the only one capable of proposing a synthesis of the most significant transformations and capable of guiding the restoration project, favoring an orientation favorable to respect for the material unity and figurative nature of the work and the recognition of the intervention. The cases presented document the infinite design options that can arise from an approach based on awareness of the conservative and, at the same time, unequivocal design sense of the restoration proposal.

E’ il secondo dei due volumi che raccolgono alcuni temi progettuali redatti durante le esercitazioni didattiche svolte nell’ambito del Laboratorio di Restauro Architettonico B negli anni accademici 2003/2005. L’impostazione metodologica seguita nello studio delle chiese a cupola in asse conferma l’inscindibile rapporto rilievo-storia-progetto, in un ininterrotto e fecondo scambio di informazioni da cui attingere suggerimenti utili per indirizzare la proposta di conservazione. Tutti i dati messi in luce dall’indagine filologica sono stati sottoposti ad un vaglio interpretativo, l’unico in grado di proporre una sintesi delle trasformazioni più significative e capace di guidare il progetto di restauro, privilegiando un orientamento favorevole al rispetto dell’unità materiale e figurativa dell’opera ed alla riconoscibilità dell’intervento. I casi presentati documentano le infinite opzioni progettuali che possono scaturire da una impostazione basata sulla consapevolezza del senso conservativo e, al tempo stesso, inequivocabilmente progettuale della proposta di restauro.