Il rapporto tra Disegno e Progetto, inteso come luogo di ricerca sulla forma, delinea l’orizzonte problematico di questo articolo. In questa riflessione, il rapporto con la rappresentazione si definisce come tema problematico per il progetto, soprattutto perché interessato ad anticipare, visivamente, un’idea di trasformazione della realtà. In questo senso, disegnare, operare una selezione semantica dei segni, significa inverare un ‘pensiero’ formativo. Guardando all’opera dei grandi maestri costruttori, la riflessione appare cruciale proprio perché è il disegno a guidare il definirsi del ‘concetto’ stesso dell’opera. Il saggio si colloca a chiusura della sezione Tracce del secondo volume di Stoà, che ho avuto modo di curare insieme al comitato redazionale della rivista. Il lavoro di indagine, di cui sono stati qui raccolti gli esiti, ha permesso un confronto tra diverse pratiche di insegnamento del progetto rispetto al valore che la rappresentazione assume nel processo della formatività. Mi sono chiesto se il disegno potesse ancora essere visto come uno strumento con cui educare ad una interpretazione del mondo. In un mondo sempre più segnato dalla fantasmagoria delle immagini, il punto di vista che si propone è che il progetto debba svilupparsi attraverso il disegno, inteso però come ‘luogo’ precipuo della ricerca sulla struttura formale soggiacente all’immagine.

La mente fa la mano, la mano fa la mente / De Venuto, Tiziano. - In: STOÀ. - ISSN 2785-0293. - STAMPA. - 2:(2021), pp. 232-235.

La mente fa la mano, la mano fa la mente

de venuto tiziano
2021-01-01

Abstract

Il rapporto tra Disegno e Progetto, inteso come luogo di ricerca sulla forma, delinea l’orizzonte problematico di questo articolo. In questa riflessione, il rapporto con la rappresentazione si definisce come tema problematico per il progetto, soprattutto perché interessato ad anticipare, visivamente, un’idea di trasformazione della realtà. In questo senso, disegnare, operare una selezione semantica dei segni, significa inverare un ‘pensiero’ formativo. Guardando all’opera dei grandi maestri costruttori, la riflessione appare cruciale proprio perché è il disegno a guidare il definirsi del ‘concetto’ stesso dell’opera. Il saggio si colloca a chiusura della sezione Tracce del secondo volume di Stoà, che ho avuto modo di curare insieme al comitato redazionale della rivista. Il lavoro di indagine, di cui sono stati qui raccolti gli esiti, ha permesso un confronto tra diverse pratiche di insegnamento del progetto rispetto al valore che la rappresentazione assume nel processo della formatività. Mi sono chiesto se il disegno potesse ancora essere visto come uno strumento con cui educare ad una interpretazione del mondo. In un mondo sempre più segnato dalla fantasmagoria delle immagini, il punto di vista che si propone è che il progetto debba svilupparsi attraverso il disegno, inteso però come ‘luogo’ precipuo della ricerca sulla struttura formale soggiacente all’immagine.
2021
La mente fa la mano, la mano fa la mente / De Venuto, Tiziano. - In: STOÀ. - ISSN 2785-0293. - STAMPA. - 2:(2021), pp. 232-235.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/262419
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