Ampliare la conoscenza progettando il linguaggio visivo delle informazioni

Il saggio è incluso all’interno di un volume - curato dall’autore ed edito dalla Franco Angeli - che ha raccolto gli esiti di una ricerca e di un convegno nazionale, svoltisi tra il 2020 e il 2021, dedicati alla conoscenza circa il ruolo dell’Infografica nel racconto del “Covid 19”. La Ricerca ha mappato oltre 135 casi di studio stimandone la produzione di dati visibili, retorici e metaforici introdotti e utilizzati per raccontare una pandemia virale che ha a sua volta determinato una virale infodemia. Il testo in questione tratteggia i compiti fondativi dell’Information Design (suo il compito di favorire la comprensione delle informazioni) e descrive le sue principali declinazioni distinguibili nei processi visuali della data visualization: presentare i dati con una profondità di tipo tecnico-analitico attraverso l’utilizzo di codici visivi; e dell’infografica: dare ai dati trasformati in codici visivi un valore descrittivo basato su una “lingua figurativa” generata per essere il più possibile accessibile. Il saggio analizza inoltre come l’utilizzo dell’infografica sia di per sé uno stratagemma narrativo per indagare altri valori che l’argomento oggetto di trascrizione possiede ma che solo l’esplorazione di senso condotta su un piano semantico-visivo può fare emergere. Questi aspetti sono a loro volta propedeutici per il comprendere la distinzione che si può introdurre tra un’“infografica di processo” e un’“infografica di risultato” e come queste siano direttamente connesse ai temi della “rappresentazione della ricerca”. Vale a dire che gli strumenti infografici dovrebbero intervenire come “dispositivo descrittivo” ante e post la ricerca stessa per poterne restituire integralmente gli sviluppi processuali. Riflessioni che a loro volta intercettano i temi l’ipotetigrafia in quanto prodotto grafico di una progressione mentale che ritrae, attraverso l’uso del disegno e delle immagini, processi non altrimenti distinguibili.