Il contributo riflette su come i contesti culturali e produttivi del Mezzogiorno, percepiti come subalterni o marginali rispetto alle logiche di successo che sottendono la nozione di Made in Italy, possano produrre, in virtù della loro condizione, nuove percezioni di valore, e rinegoziare da sud il loro ruolo. Si tratta di un processo di emancipazione che il design ha affrontato in un percorso più che decennale di ricerca presso il Politecnico di Bari, volto a immaginare un possibile modello meridiano per il design in un contesto, come quello pugliese, in cui questa disciplina appariva priva di radicamento storico e per questo metafora, avrebbe detto Renato De Fusco, o indicatore potremmo dire noi, di un ulteriore divario tra la modernità del nord e il sottosviluppo del sud. Il movimento di queste riflessioni dal territorio ai corpi, si compie attraverso la presentazione sintetica di alcuni progetti di super- fici tessili, prodotte con le competenze manifatturiere locali. La materialità delle superfici è potenziata nei suoi valori percettivo- sensoriali e tattili, introducendo diacronie o alterazioni nei processi manifatturieri, come strumento di emancipazione da ogni condizione di subalternità. Superfici come metafora di un rinnovato o rigenerato rapporto tra corpi e cultura, percezioni corporee e percezioni simboliche, finalizzate a interpretare il mutato contesto delle connessioni globali contemporanee, sfidate da sud al confronto interculturale.

Dal territorio ai corpi. Diacronie meridiane dei processi manifatturieri e nuove percezioni del Made in Italy / Carullo, Rossana. - STAMPA. - 1:(2024), pp. 294-303. (Intervento presentato al convegno Prospettive del Made in Italy tenutosi a Venezia nel 27.10.2022) [10.25432/9788867643431].

Dal territorio ai corpi. Diacronie meridiane dei processi manifatturieri e nuove percezioni del Made in Italy

Rossana CARULLO
2024-01-01

Abstract

Il contributo riflette su come i contesti culturali e produttivi del Mezzogiorno, percepiti come subalterni o marginali rispetto alle logiche di successo che sottendono la nozione di Made in Italy, possano produrre, in virtù della loro condizione, nuove percezioni di valore, e rinegoziare da sud il loro ruolo. Si tratta di un processo di emancipazione che il design ha affrontato in un percorso più che decennale di ricerca presso il Politecnico di Bari, volto a immaginare un possibile modello meridiano per il design in un contesto, come quello pugliese, in cui questa disciplina appariva priva di radicamento storico e per questo metafora, avrebbe detto Renato De Fusco, o indicatore potremmo dire noi, di un ulteriore divario tra la modernità del nord e il sottosviluppo del sud. Il movimento di queste riflessioni dal territorio ai corpi, si compie attraverso la presentazione sintetica di alcuni progetti di super- fici tessili, prodotte con le competenze manifatturiere locali. La materialità delle superfici è potenziata nei suoi valori percettivo- sensoriali e tattili, introducendo diacronie o alterazioni nei processi manifatturieri, come strumento di emancipazione da ogni condizione di subalternità. Superfici come metafora di un rinnovato o rigenerato rapporto tra corpi e cultura, percezioni corporee e percezioni simboliche, finalizzate a interpretare il mutato contesto delle connessioni globali contemporanee, sfidate da sud al confronto interculturale.
2024
Prospettive del Made in Italy
978-88-6764-343-1
Dal territorio ai corpi. Diacronie meridiane dei processi manifatturieri e nuove percezioni del Made in Italy / Carullo, Rossana. - STAMPA. - 1:(2024), pp. 294-303. (Intervento presentato al convegno Prospettive del Made in Italy tenutosi a Venezia nel 27.10.2022) [10.25432/9788867643431].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/268782
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