Parlare di modelli meridiani per il design significa fare riferimento a un pensiero nel quale le prospettive di sviluppo e il concetto d’innovazione, concorrano a definire forme di pensiero critico sui temi della “globalizzazione economica sostenuta da un macrosistema tecnologico, inteso come strumento e linguaggio unico e universale, che - fra le altre cose - determina spazi estetici decontestualizzati e deterritorializzati e la crisi dell’idea di cultura condivisa all’interno di un determinato contesto e territorio” (Bassi, 2017, pp.76-77). Il Corso di Studi in Disegno Industriale del Politecnico di Bari conduce da più di un decennio un’analisi approfondita per circoscrivere il ruolo svolto dal design nell’ambito dello sviluppo industriale e della formazione a Sud. In questi ambiti gli ultimi cinquant’anni di azioni della Cassa per il Mezzogiorno e del Formez, sono stati un laboratorio di confronto politico e di azioni che hanno portato già all’inizio degli anni ’90, a un bilancio critico sui risultati di quelle politiche di sviluppo, oggi più attuale che mai. Gruppi di lavoro di alto valore teorico e scientifico, come il gruppo Mezzogiorno 2000, nel quale si cono confrontate personalità del calibro di Achille Ardigò, Cosimo Damiano Fonseca, Raffaele La Capria, Tomàs Maldonado, Aldo Musacchio, hanno chiarito come la visione culturale della fase iniziale dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno, avesse abdicato alla comprensione profonda della sua cultura storicista, dei suoi valori sapienziali, della sua identità, (Carullo, Labalestra, 2020) e con essa, al controllo dei suoi esiti in termini di costi ambientali e sociali nei diversi territori del Sud per giungere a indicare un percorso: «in direzione della necessità di coniugare la storicità del mezzogiorno con il progresso e la modernizzazione, di connettere il progresso scientifico e tecnologico alla salvaguardia dei saperi tradizionali e dei patrimoni culturali esistenti nel Sud […] e di comprendere come sia possibile governare questo sviluppo.» (Pertempi, 1989, pp. 263-264). In quell’occasione Maldonado ebbe modo di evidenziare le straordinarie potenzialità del design nel Mezzogiorno un contesto nel quale fosse possibile avere: “il duplice vantaggio di riallacciarsi, da un canto, alle tradizioni locali delle culture materiali e di introdurre in quest’area ulteriori elementi di modernizzazione”. (Maldonado, 1991, p. 337).

Il design nei modelli di sviluppo e formazione del Mezzogiorno / Carullo, Rossana. - STAMPA. - 1:(2022), pp. 64-65.

Il design nei modelli di sviluppo e formazione del Mezzogiorno

Rossana CARULLO
2022-01-01

Abstract

Parlare di modelli meridiani per il design significa fare riferimento a un pensiero nel quale le prospettive di sviluppo e il concetto d’innovazione, concorrano a definire forme di pensiero critico sui temi della “globalizzazione economica sostenuta da un macrosistema tecnologico, inteso come strumento e linguaggio unico e universale, che - fra le altre cose - determina spazi estetici decontestualizzati e deterritorializzati e la crisi dell’idea di cultura condivisa all’interno di un determinato contesto e territorio” (Bassi, 2017, pp.76-77). Il Corso di Studi in Disegno Industriale del Politecnico di Bari conduce da più di un decennio un’analisi approfondita per circoscrivere il ruolo svolto dal design nell’ambito dello sviluppo industriale e della formazione a Sud. In questi ambiti gli ultimi cinquant’anni di azioni della Cassa per il Mezzogiorno e del Formez, sono stati un laboratorio di confronto politico e di azioni che hanno portato già all’inizio degli anni ’90, a un bilancio critico sui risultati di quelle politiche di sviluppo, oggi più attuale che mai. Gruppi di lavoro di alto valore teorico e scientifico, come il gruppo Mezzogiorno 2000, nel quale si cono confrontate personalità del calibro di Achille Ardigò, Cosimo Damiano Fonseca, Raffaele La Capria, Tomàs Maldonado, Aldo Musacchio, hanno chiarito come la visione culturale della fase iniziale dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno, avesse abdicato alla comprensione profonda della sua cultura storicista, dei suoi valori sapienziali, della sua identità, (Carullo, Labalestra, 2020) e con essa, al controllo dei suoi esiti in termini di costi ambientali e sociali nei diversi territori del Sud per giungere a indicare un percorso: «in direzione della necessità di coniugare la storicità del mezzogiorno con il progresso e la modernizzazione, di connettere il progresso scientifico e tecnologico alla salvaguardia dei saperi tradizionali e dei patrimoni culturali esistenti nel Sud […] e di comprendere come sia possibile governare questo sviluppo.» (Pertempi, 1989, pp. 263-264). In quell’occasione Maldonado ebbe modo di evidenziare le straordinarie potenzialità del design nel Mezzogiorno un contesto nel quale fosse possibile avere: “il duplice vantaggio di riallacciarsi, da un canto, alle tradizioni locali delle culture materiali e di introdurre in quest’area ulteriori elementi di modernizzazione”. (Maldonado, 1991, p. 337).
2022
Calabria. Fare design con la bellezza, la natura, la tradizione
9788898774852
ListLab Editore Publisher
Il design nei modelli di sviluppo e formazione del Mezzogiorno / Carullo, Rossana. - STAMPA. - 1:(2022), pp. 64-65.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/268801
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