La ricerca condotta da Fabrizio Bellomo sulle figure dello scarto, derivate dall’attività estrattiva nel territorio pugliese, è stata assunta come fondamento iconico per sperimentare su un sito reale, la possibilità di configurare una cavità “disegnata”. La definizione di un vuoto, per sottrazione di materiale lapideo, è stata perseguita mediante l’elaborazione di strategie compositive in grado di assorbire le modalità estrattive, in uso nel territorio, e al contempo di configurare uno spazio disponibile ad altri usi, una volta esaurito il ciclo produttivo. Le sperimentazioni sono state sviluppate adottando il concetto di SCAVO , intesa come “operazione violenta che ferisce crudelmente la terra violandone il segreto” e come azione necessaria per la costruzione di una dimensione utopica in cui gli uomini possano recuperare il senso profondo del loro rapporto con la terra. La sequenza articolata con cui sono state prefigurate le nuove cavità lapidee, ha trovato nelle relazioni tra i margini dell’area assegnata e le vicine cave esistenti, le condizioni ambientali in grado di innescare processi formali che hanno condotto a risultati spaziali diversificati e dalla insolita intensità plastica. La configurazione dello scavo volumetrico è stata determinata da una reinterpretazione libera delle “figure dello scarto” accumulate nell’archivio fotografico costruito dall’artista: I. I PILASTRI insieme ravvicinato di residui verticali che conservano in sommità, ulivi secolari o tralicci dell’alta tensione II. LA SCALA resto del sistema di discesa nel fondo della cava III. IL PILONE residuo verticale isolato ottenuto dalla necessità di salvaguardare costruzioni come pajari o trulli IV. IL MURO avanzo del recinto, in pietra a secco o blocchi di tufo, dell’area estrattiva V. LA GRADONATA rimanenza ottenuta dall’estrazione segmentata in orizzontale Ogni figura si presenta nella realtà attraverso un insieme di varianti formali, dettate dalle diverse stratigrafie rocciose e costanti metriche, definite dai moduli estrattivi. Questa continua oscillazione tra la diversità iconica e la ripetizione dimensionale ha determinato una gamma variegata di soluzioni e processi di trasfigurazione, convogliati in disegni di nuovi paesaggi s-cavati.

VILLAGGIO CAVATRULLI. Ricerche e sperimentazioni sul paesaggio scavato / Pastore, D.; Bellomo, F.. - In: AND. - ISSN 1723-9990. - STAMPA. - 33:(2018), pp. 9.81-9.84.

VILLAGGIO CAVATRULLI. Ricerche e sperimentazioni sul paesaggio scavato

PASTORE D.
Conceptualization
;
2018-01-01

Abstract

La ricerca condotta da Fabrizio Bellomo sulle figure dello scarto, derivate dall’attività estrattiva nel territorio pugliese, è stata assunta come fondamento iconico per sperimentare su un sito reale, la possibilità di configurare una cavità “disegnata”. La definizione di un vuoto, per sottrazione di materiale lapideo, è stata perseguita mediante l’elaborazione di strategie compositive in grado di assorbire le modalità estrattive, in uso nel territorio, e al contempo di configurare uno spazio disponibile ad altri usi, una volta esaurito il ciclo produttivo. Le sperimentazioni sono state sviluppate adottando il concetto di SCAVO , intesa come “operazione violenta che ferisce crudelmente la terra violandone il segreto” e come azione necessaria per la costruzione di una dimensione utopica in cui gli uomini possano recuperare il senso profondo del loro rapporto con la terra. La sequenza articolata con cui sono state prefigurate le nuove cavità lapidee, ha trovato nelle relazioni tra i margini dell’area assegnata e le vicine cave esistenti, le condizioni ambientali in grado di innescare processi formali che hanno condotto a risultati spaziali diversificati e dalla insolita intensità plastica. La configurazione dello scavo volumetrico è stata determinata da una reinterpretazione libera delle “figure dello scarto” accumulate nell’archivio fotografico costruito dall’artista: I. I PILASTRI insieme ravvicinato di residui verticali che conservano in sommità, ulivi secolari o tralicci dell’alta tensione II. LA SCALA resto del sistema di discesa nel fondo della cava III. IL PILONE residuo verticale isolato ottenuto dalla necessità di salvaguardare costruzioni come pajari o trulli IV. IL MURO avanzo del recinto, in pietra a secco o blocchi di tufo, dell’area estrattiva V. LA GRADONATA rimanenza ottenuta dall’estrazione segmentata in orizzontale Ogni figura si presenta nella realtà attraverso un insieme di varianti formali, dettate dalle diverse stratigrafie rocciose e costanti metriche, definite dai moduli estrattivi. Questa continua oscillazione tra la diversità iconica e la ripetizione dimensionale ha determinato una gamma variegata di soluzioni e processi di trasfigurazione, convogliati in disegni di nuovi paesaggi s-cavati.
2018
AND
VILLAGGIO CAVATRULLI. Ricerche e sperimentazioni sul paesaggio scavato / Pastore, D.; Bellomo, F.. - In: AND. - ISSN 1723-9990. - STAMPA. - 33:(2018), pp. 9.81-9.84.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/269081
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact