La bioregione urbana e la rete dei tratturi di Puglia: il caso del Tavoliere delle Puglie

I processi di urbanizzazione che hanno interessato il Mezzogiorno d'Italia negli ultimi settant’anni, guidati da logiche capitalistiche fondate sull’uso indiscriminato delle risorse disponibili, hanno generato una costante espansione dell’urbanizzato a scapito delle componenti naturali, rurali e storiche che circondano i nuclei abitati consolidati, mettendo in crisi la relazione tra città e campagna che per millenni è stata alla base della costruzione dei sistemi territoriali. Un’alternativa possibile a tale modello è costituita dal concetto di bioregione urbana. La prospettiva del bioregionalismo si fonda sullo sviluppo di una strategia di valorizzazione territoriale di stampo ecologico ed agroambientale, che vede nella riattualizzazione di “saperi contestuali” ed “ecologie storiche” la maniera di coniugare il mantenimento del capitale naturale allo sviluppo economico e sociale. In Puglia, sistemi territoriali con un ruolo fortemente strutturante in chiave bioregionale possono essere riconosciuti negli antichi tratturi della transumanza. Nel Tavoliere delle Puglie questa rete è particolarmente fitta e densa e potrebbe essere riconosciuta come un sistema di infrastrutture verdi. Questo paper intende analizzare il ruolo che gli antichi tratturi della transumanza hanno -o potrebbero avere- all’interno di logiche bioregionali, al fine di individuare strategie di riqualificazione territoriale che possano valorizzare la presenza di questi importanti elementi paesaggistici dalle multiple valenze e dal potenziale oggi inespresso.