Pratiche d'uso innovative del territorio e attivazione della sfera pubblica: verso la co-produzione di politiche per la gestione integrata delle zone costiere nella città metropolitana di Bari

L’agenda politico-amministrativa italiana sui territori costieri appare polarizzata verso la gestione del conflitto sulle concessioni per uso turistico-ricreativo dei beni del demanio marittimo, innescato dall’applicazione delle norme di matrice comunitaria sulla trasparenza e sulla concorrenza negli appalti pubblici. Questo aspetto, sebbene rilevante, è però solamente una parte del complesso di temi riferibili alla governance delle coste. Le politiche esistenti di gestione appaiono frammentate e settoriali e si registrano molteplici interessi, spesso in conflitto tra loro, che mirano al mero sfruttamento intensivo delle coste. A oggi, l’Italia non ha ancora ratificato il protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo e non si è dotata di una strategia per lo sviluppo sostenibile dell’ambiente marinocostiero. La ricerca, guardando a questa incompiutezza, rivolge l’attenzione alla ricostruzione della sfera pubblica attraverso l’uso di approcci differenti, concentrandosi su tre dimensioni chiave: le pratiche informali d’uso dei territori costieri, i mezzi di comunicazione di massa e gli spazi istituzionali della partecipazione e della decisione. Le prime osservazioni che scaturiscono da questa ricerca esplorativa preliminare sulle aree costiere della città metropolitana di Bari riguardano, in primo luogo, la presenza di forme molto eterogenee di attivazione delle diverse dimensioni della sfera pubblica. In secondo luogo, esse confermano lo stato di estrema frammentazione del discorso pubblico sulla governance dei territori costieri.