Nel 2020 la Scuola Archeologica Italiana di Atene (SAIA), su sollecitazione del Ministero della Cultura ellenico, ha avviato la redazione di un progetto triennale di “messa in sicurezza e accessibilità” delle aree archeologiche di Gortina di Creta. Il programma si articola attraverso l’individuazione di obiettivi che, riconoscendo le criticità e le potenzialità di queste aree, richiedono alle discipline coinvolte – da quelle conoscitive a quelle progettanti – una riflessione congiunta sui modi di interpretazione, protezione e presentazione del patrimonio archeologico, in linea con i recenti orientamenti disposti dalla Convenzione di Faro. Il Pretorio di Gortina, nello specifico, in virtù dei suoi caratteri topografici, della conformazione pluristratificata delle sue rovine e della loro stessa consistenza, sollecita una interrogazione sulle teorie e tecniche del progetto di architettura per l’Antico, nella sua estensione dal restauro alla composizione architettonica. Il contributo mira quindi ad esplorare una modalità del progetto capace di conciliare l’adozione di una pluralità di registri espressivi, che vanno dall’indagine storica al progetto di suolo all’anastilosi e alla ricostruzione della forma, con l’aspirazione a una unità, certamente nuova e diversa rispetto a quella irrimediabilmente perduta, e aprendo la riflessione su una possibile idea di ‘forma composita’.
Per un’idea di ‘forma composita’. Prolegomeni ad un progetto di valorizzazione del Pretorio di Gortina di Creta / Livadiotti, Monica; Nitti, Antonio; Santoro, Valentina. - In: QUAD. - ISSN 2611-4437. - ELETTRONICO. - 7:(2024), pp. 43-78.
Per un’idea di ‘forma composita’. Prolegomeni ad un progetto di valorizzazione del Pretorio di Gortina di Creta
Monica Livadiotti
Writing – Original Draft Preparation
;Valentina Santoro
Writing – Original Draft Preparation
2024
Abstract
Nel 2020 la Scuola Archeologica Italiana di Atene (SAIA), su sollecitazione del Ministero della Cultura ellenico, ha avviato la redazione di un progetto triennale di “messa in sicurezza e accessibilità” delle aree archeologiche di Gortina di Creta. Il programma si articola attraverso l’individuazione di obiettivi che, riconoscendo le criticità e le potenzialità di queste aree, richiedono alle discipline coinvolte – da quelle conoscitive a quelle progettanti – una riflessione congiunta sui modi di interpretazione, protezione e presentazione del patrimonio archeologico, in linea con i recenti orientamenti disposti dalla Convenzione di Faro. Il Pretorio di Gortina, nello specifico, in virtù dei suoi caratteri topografici, della conformazione pluristratificata delle sue rovine e della loro stessa consistenza, sollecita una interrogazione sulle teorie e tecniche del progetto di architettura per l’Antico, nella sua estensione dal restauro alla composizione architettonica. Il contributo mira quindi ad esplorare una modalità del progetto capace di conciliare l’adozione di una pluralità di registri espressivi, che vanno dall’indagine storica al progetto di suolo all’anastilosi e alla ricostruzione della forma, con l’aspirazione a una unità, certamente nuova e diversa rispetto a quella irrimediabilmente perduta, e aprendo la riflessione su una possibile idea di ‘forma composita’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

