Residencia per la S.ra Mariela López de Gómez nella Urbanización de Santa Ana a Bogotá. Angiolo Mazzoni: l’esperienza colombiana attraverso un progetto realizzato

Ricostruire e restituire la fitta rete fatta di progetti e relazioni, committenze e vicende intessuta da Angiolo Mazzoni nel corso del suo soggiorno colombiano attraverso le fonti d’archivio ha permesso di ricostruire una geografia di luoghi, ma anche di personalità, che caratterizzano ed al contempo qualificano il portato dell’opera dell’architetto italiano nel corso del quindicennio da lui trascorso in Colombia. Scrivere il racconto dei progetti e, più in generale, dell’esperienza colombiana di Mazzoni è significato scrivere un racconto fatto di rappresentazioni grafiche: i suoi disegni. La storia – personale e professionale – dell’architetto Angiolo Mazzoni, noto in Italia per i suoi edifici pubblici ferroviari e postali disseminati in tutto il paese, spesso dimentica di raccontare la sua esperienza colombiana, non attribuendo così il giusto valore ad un’opera che – seppur perlopiù non realizzata – contribuisce a ricostruire l’immagine poliedrica di una figura di spessore del Novecento come quella del Mazzoni. L’importante e laboriosa ricerca d’archivio, assieme ad una inziale ricerca bibliografica, ha permesso così – attraverso lo studio e l’analisi delle fonti – di restituire le vicende progettuali dell’architetto che raccontano il suo soggiorno sudamericano, consentendo di catalogare i progetti redatti sin dal suo arrivo in Colombia – nel 1948 – sino al rientro in Italia nel 1963. Novantasei progetti compongono l’itinerario illustrato dell’opera colombiana dell’italiano. Venticinque le città interessate dagli interventi commissionati o proposti dal Mazzoni. Solo sei progetti realizzati, due appena avviati, molti quelli che hanno suggestionato le successive realizzazioni affidate poi ad altri progettisti. Tra i progetti realizzati la Residencia per la S.ra Mariela López de Gómez nella Urbanización de Santa Ana a Bogotá, ancora oggi esistente e conservata quasi del tutto nel suo stato originario. Il contributo intende far luce sul progetto a partire da un’esperienza di rilievo fatta sul campo, congiuntamente ad un confronto diretto con le fonti d’archivio conservate all’interno del Fondo Mazzoni presso l’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto, che testimoniano attraverso i disegni in proiezione ortogonale le fasi preliminari di progetto ed attraverso alcuni scatti fotografici la successiva realizzazione dell’opera, affidata all’architetto José María Gómez, marito di doña Mariela. Il progetto, documentato a Rovereto in ogni riferimento archivistico relativo all’attività colombiana, mostra sin dai disegni la dimensione fisica dello spazio immaginato dal Mazzoni che, sviluppandosi tra invarianti e sottesi rapporti proporzionali, tra riferimenti ad esperienze contemporanee e variazioni nel modo di concepire e far esperire lo spazio, contribuisce al rinnovamento del linguaggio formale dell’architettura in un contesto culturale fortemente teso alla modernizzazione. Importante anche il racconto per immagini fotografiche che restituisce attraverso una serie di punti di vista successivi la dinamicità degli spazi, il rapporto interno-esterno, il gioco delle superfici e dei materiali, esplicitando così anche la personale visione del fatto architettonico da parte del Mazzoni. Il lavoro presentato documenta la restituzione del materiale d’archivio – inteso quale rilievo dell’immagine – e delle operazioni di rilievo in loco, ma anche il tentativo di ricostruire – attraverso nuove immagini fotografiche che ripercorrono la stessa geografia di punti di vista offerta dal Mazzoni – il movimento nello spazio che indirettamente esiste solo attraverso i fotogrammi.