Il contributo discute come Vanni Pasca (Giovanni Pasca Raymondi) abbia intrapreso e maturato la sua umana relazione con il design e come poi questa si sia rivolta agli approfondimenti di natura storica. Questo passaggio ha inizio a partire dalla metà degli anni ’60 a Napoli, quando Pasca è coinvolto in una politica movimentista che, prima da studente e poi da giovane architetto, lo vede impegnato sui temi sociali indotti dalla dimensione urbanistica del progetto, e si compie sul finire dei settanta, nel realismo dei beni industrializzati che interpretavano con un diverso pragmatismo i principi dello sviluppo. Oltre Napoli, città natale e di formazione, è Milano, che lo aveva accolto nel 1973, a racchiudere materialmente l’area del cambiamento. Per le esperienze politiche, umane e professionali incrociate, il capoluogo lombardo è l’ambiente dal quale Pasca può apprendere l’ampiezza di un progetto che si modella dalla dimensione urbana allo spazio abitato, dall’abitazione all’oggetto. Ma probabilmente - e più prosaicamente - il design come sistema culturale e socio-economico ha rappresentato per Pasca un territorio ideale per riconoscere il valore di un progresso reale conciliato dal designer, ma reso possibile dalla sequenza progetto-produzione-prodotto. Simmetricamente per Pasca, occuparsi dapprima di critica del prodotto industriale - a partire dalle consulenze svolte per aziende italiane design oriented - e in seguito di storia del design, al fine di discernere le cause e gli effetti di un fare design, ha verosimilmente costituito un esemplare gradiente logico per interpretare, nella sua disincantata maniera, un tratto specifico della cultura italiana.
Vanni Pasca e la sua “human relation” con il design. Storia di un incontro / Carullo, Rossana; Cristallo, Vincenzo. - ELETTRONICO. - 1:(2024), pp. 378-393. (Intervento presentato al convegno Design espanso e i futuri per la storia del design. Expanded design and the Futures for the History of design tenutosi a Milano nel 24-24 novembre 2023) [10.69077/AIS_ATTI06_DESIGNESPANSO].
Vanni Pasca e la sua “human relation” con il design. Storia di un incontro.
Rossana Carullo;Vincenzo Cristallo
2024
Abstract
Il contributo discute come Vanni Pasca (Giovanni Pasca Raymondi) abbia intrapreso e maturato la sua umana relazione con il design e come poi questa si sia rivolta agli approfondimenti di natura storica. Questo passaggio ha inizio a partire dalla metà degli anni ’60 a Napoli, quando Pasca è coinvolto in una politica movimentista che, prima da studente e poi da giovane architetto, lo vede impegnato sui temi sociali indotti dalla dimensione urbanistica del progetto, e si compie sul finire dei settanta, nel realismo dei beni industrializzati che interpretavano con un diverso pragmatismo i principi dello sviluppo. Oltre Napoli, città natale e di formazione, è Milano, che lo aveva accolto nel 1973, a racchiudere materialmente l’area del cambiamento. Per le esperienze politiche, umane e professionali incrociate, il capoluogo lombardo è l’ambiente dal quale Pasca può apprendere l’ampiezza di un progetto che si modella dalla dimensione urbana allo spazio abitato, dall’abitazione all’oggetto. Ma probabilmente - e più prosaicamente - il design come sistema culturale e socio-economico ha rappresentato per Pasca un territorio ideale per riconoscere il valore di un progresso reale conciliato dal designer, ma reso possibile dalla sequenza progetto-produzione-prodotto. Simmetricamente per Pasca, occuparsi dapprima di critica del prodotto industriale - a partire dalle consulenze svolte per aziende italiane design oriented - e in seguito di storia del design, al fine di discernere le cause e gli effetti di un fare design, ha verosimilmente costituito un esemplare gradiente logico per interpretare, nella sua disincantata maniera, un tratto specifico della cultura italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

