Il santuario di Zeus Atabyrios a Rodi, uno dei tre santuari pan-rodii dell’isola, era sede di un culto che godeva di grande notorietà, tanto da attrarre pellegrini da tutto il mondo antico. Il luogo sacro è più volte ricordato dalle fonti, che ne sottolineano le antiche origini cretesi attribuite ad Althaimanes, nipote di Minosse, e ne descrivono le peculiarità dei rituali. Il sito è localizzato sulla vetta del monte Atabyros, nella parte occidentale dell’isola, ad un’altitudine di 1315 metri s.l.m. Dopo le prime esplorazioni dell’800, nel 1927 G. Jacopi, allora soprintendente a Rodi, condusse una prima campagna esplorativa i cui esiti vennero sinteticamente presentati su Clara Rhodos nel 1928; in quell’occasione furono rinvenute strutture antiche e bizantine – una chiesa e un monastero -, oltre ad una cospicua quantità di ex voto, datati tra l’età geometrica, arcaica e tardoimperiale. Da allora il complesso cultuale è rimasto inedito, ma dal 2012 l’Istituto Archeologico di Studi Egei di Rodi, diretto da P. Triantaphyllides, ha ripreso le indagini, in collaborazione con G. Rocco e M. Livadiotti del Politecnico di Bari. In tre campagne di scavo sono stati portati alla luce significativi resti delle strutture del santuario e del più tardo insediamento bizantino, oltre a importanti rinvenimenti di materiali votivi, e sono state chiarite le diverse fasi costruttive, isolando le strutture di età greca da quelle dei periodi successivi. Lo studio dei frammenti architettonici riutilizzati nelle strutture più tarde ha inoltre consentito di elaborare ipotesi scientificamente documentate sugli edifici di età greca e in particolare sull’altare di Zeus, la cui tipologia è riconducibile all’area ionica e presenta notevoli analogie con l’altare dell’agorà di Kos. Inoltre, è stata chiarita la funzione di un altro edificio annesso, interpretabile come thesauros-hestiatorion sulla base di confronti. Nell’area tra l’altare e il luogo di culto cristiano che vi si sovrappose, parte della quale fu scavata già in età italiana, all’interno di apothetes o bothroi sacri è stato rinvenuto un numero significativo di piccoli oggetti votivi metallici, per lo più zoomorfi, datati tra il tardo IX sec. a.C. e il periodo ellenistico (III-II sec. a.C.). La maggior parte dei votivi è costituita da figurine di bronzo di tori o maialini, simbolo di fertilità e abbondanza, databili dal periodo protogeometrico fino alla prima età arcaica. Sembra che figurine zoomorfe siano continuate ad essere offerte al santuario anche in età più tarde, nel VI, V, fino al II sec. a.C.; le offerte comprendono statuette di bronzo, piene o cave, raffiguranti tori, bufali, o in generale buoi, e capre, e modelli in miniatura di altri mammiferi - piccoli roditori, tassi e topi - e rettili - come lucertole di bronzo e piombo, serpenti, tartarughe - o insetti, come le cavallette, con particolari caratteristiche morfologiche; tutte queste raffigurazioni sono legate alla natura rurale e ctonia del culto di Zeus Atavyrios.

The sanctuary of Zeus on Mount Atabyros in Rhodes, at an altitude of 1315m asl, was seat of an important cult, who enjoyed great fame in the ancient world. In 1927, G. Jacopi carried on a first exploration campaign,finding ancient and Byzantine structures and a large quantity of ex votos, mostly bronze objects, dating from the Geometric/Archaic to the Late Imperial period. Since then, the sacred complex remained unpublished. From 2012 to 2015, the Archaeological Institute of Aegean Studies of Rhodes, directed by P. Triantafyllidis, undertook new investigations, in collaboration with G. Rocco and M. Livadiotti, of the Polytechnic University of Bari. Significant remains of the structures of the sanctuary were brought to light, in addition to important discoveries of votive materials, dated from the late 9th c. BC to the Hellenistic period.The majority of the votive offerings are cast bronze figurines of bulls and piglets, symbols of fertility and good harvest and related to the nature of the rural and chthonic cult of Zeus Atavyrios. Besides, the new survey and the identification of several architectural fragments reused in the later structures allowed to develop hypotheses over the great altar of Zeus, of Ionic type, who dominated from the top of the mountain the view of the island. Moreover, it has been possible to clarify the function of another important annex,now interpreted as thesauròs-hestiatorion.

Il santuario di Zeus sul monte Atabyros a Rodi: note preliminari / Rocco, Giorgio; Livadiotti, Monica; Triantaphyllidis, P.. - In: SCIENZE DELL'ANTICHITÀ. - ISSN 1123-5713. - STAMPA. - 23.3:(2017), pp. 275-289.

Il santuario di Zeus sul monte Atabyros a Rodi: note preliminari

ROCCO, Giorgio;LIVADIOTTI, Monica;
2017-01-01

Abstract

The sanctuary of Zeus on Mount Atabyros in Rhodes, at an altitude of 1315m asl, was seat of an important cult, who enjoyed great fame in the ancient world. In 1927, G. Jacopi carried on a first exploration campaign,finding ancient and Byzantine structures and a large quantity of ex votos, mostly bronze objects, dating from the Geometric/Archaic to the Late Imperial period. Since then, the sacred complex remained unpublished. From 2012 to 2015, the Archaeological Institute of Aegean Studies of Rhodes, directed by P. Triantafyllidis, undertook new investigations, in collaboration with G. Rocco and M. Livadiotti, of the Polytechnic University of Bari. Significant remains of the structures of the sanctuary were brought to light, in addition to important discoveries of votive materials, dated from the late 9th c. BC to the Hellenistic period.The majority of the votive offerings are cast bronze figurines of bulls and piglets, symbols of fertility and good harvest and related to the nature of the rural and chthonic cult of Zeus Atavyrios. Besides, the new survey and the identification of several architectural fragments reused in the later structures allowed to develop hypotheses over the great altar of Zeus, of Ionic type, who dominated from the top of the mountain the view of the island. Moreover, it has been possible to clarify the function of another important annex,now interpreted as thesauròs-hestiatorion.
2017
Il santuario di Zeus sul monte Atabyros a Rodi: note preliminari / Rocco, Giorgio; Livadiotti, Monica; Triantaphyllidis, P.. - In: SCIENZE DELL'ANTICHITÀ. - ISSN 1123-5713. - STAMPA. - 23.3:(2017), pp. 275-289.
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