La schedatura dei frammenti architettonici di ‘Città Murata’ a Kos intrapresa dal 2004 e i nuovi rilievi hanno reso possibile la revisione di quanto già edito finora e l’avvio di un programma di studio dei principali monumenti. Questo contributo sintetizza le nuove acquisizioni sul santuario di Afrodite Pandamos e Pontia: è stata infatti restituita la planimetria, definendo in particolare il braccio orientale, articolato da una grande esedra centrale, affiancata da due vani scala e da quattro hestiatoria. È stato anche ricostruito l’elevato, mettendo in evidenza il ricorso alla bicromia bianco/nero e la ricca decorazione dell’interno del recinto, con la parete di fondo del portico, interamente in pietra nero-azzurra, articolata da semicolonne ioniche a fare da sfondo al colonnato dorico in marmo bianco del peristilio. È stato inoltre possibile delinearne la cronologia, con una prima fase databile alla seconda metà del III secolo e una seconda successiva al terremoto del 198 a.C.
Note sul santuario di Afrodite Pandamos e Pontia a Kos / Rocco, Giorgio. - In: ANNUARIO DELLA SCUOLA ARCHEOLOGICA DI ATENE E DELLE MISSIONI ITALIANE IN ORIENTE. - ISSN 0067-0081. - LXXXVII:9(2010), pp. 599-612.
Note sul santuario di Afrodite Pandamos e Pontia a Kos
ROCCO, Giorgio
2010-01-01
Abstract
La schedatura dei frammenti architettonici di ‘Città Murata’ a Kos intrapresa dal 2004 e i nuovi rilievi hanno reso possibile la revisione di quanto già edito finora e l’avvio di un programma di studio dei principali monumenti. Questo contributo sintetizza le nuove acquisizioni sul santuario di Afrodite Pandamos e Pontia: è stata infatti restituita la planimetria, definendo in particolare il braccio orientale, articolato da una grande esedra centrale, affiancata da due vani scala e da quattro hestiatoria. È stato anche ricostruito l’elevato, mettendo in evidenza il ricorso alla bicromia bianco/nero e la ricca decorazione dell’interno del recinto, con la parete di fondo del portico, interamente in pietra nero-azzurra, articolata da semicolonne ioniche a fare da sfondo al colonnato dorico in marmo bianco del peristilio. È stato inoltre possibile delinearne la cronologia, con una prima fase databile alla seconda metà del III secolo e una seconda successiva al terremoto del 198 a.C.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.