Il progetto di allestimento, riqualificazione e ampliamento del Museo di Durazzo si sviluppa in tre fasi, la prima gli studi all'interno del Laboratorio di laurea, FdA Politecnico di Bari, aa. 2012-13, con una tesi dal titolo: da Epidamnos a Dürres: studio ricognitivo e ipotesi di valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale della città di Durazzo, relatore A. Meneghini, collegio docenti proff. R. BELLI PASQUA, R. CARULLO, M. LIVADIOTTI; tutor F.PASHAKO; laureandi D.M. ABATE, B. BENINI, V. CANTORE, F. ERRIQUEZ, D. FALLACARA, I.R. FORTUNATO. Nel laboratorio l'autore si è occupato prevalentemente del progetto di allestimento Nella seconda fase invece nasce il progetto definitivo di allestimento e di valorizzazione e fruizione del materiale archeologico in esso contenuto in cui l'autore è responsabile scientifico insieme a R. BELLI PASQUA, A.B. MENGHINI, S. SANTORO, e collaboratori F. PASHAKO D.M. ABATE, B. BENINI, V. CANTORE, F. ERRIQUEZ, D. FALLACARA, I.R. FORTUNATO. Infine una terza fase di messa a punto dell'allestimento e infine dell'ampliamento del museo con A. FERRANTE, S. LAMADDALENA, F. LIUNI, M. MESSINA, C. PICCOLOMO. Il progetto di allestimento del Museo archeologico di Durazzo rientra nella logica della tradizione museografica italiana per la quale oltre all'allestimento ogni progetto si occupava di reinterpretare gli edifici esistenti. Sebbene l’edificio non sia un edificio storico monumentale, il progetto si è fatto carico di esporre la collezione attraverso un dispositivo architettonico che potesse al contempo individuare le logiche spaziali e costruttive sottese allo spazio esistente, cercando di metterne in luce le potenzialità, assumendo un criterio “doppiamente conservativo", da un lato per l’edificio e dall’altro per il materiale esposto.La struttura dell’edificio non è stata dunque modificata, ma si è proceduto attraverso un sistema di rivestimenti interni (e in par te anche esterni), che potessero ridare gerarchia allo spazio libero e adirezionale della struttura puntiforme e discontinua degli interni. Il sistema di rivestimento si è conformato in modo tale da generare sequenze visive e concatenazioni spaziali, così come la grande tradizione degli interni si è sempre premurata di perseguire, utilizzando la flessibilità concettuale e strutturale dei rivestimenti rispetto alle necessità tettoniche della struttura portante. Trasposta in ambito museografico, la figura del rivestimento è divenuta pannello espositivo, apparato capace di mediare lo spazio dato, con gli oggetti della collezione, e anzi atto a individuare e comunicare il potenziale spaziale degli oggetti dati in rapporto al pubblico. Opera, spazio e pubblico sono i tre aspetti che l’allestimento deve coniugare: rivelando cose che l’opera non comunicherebbe se non fosse in quello spazio, rivelando cose dello spazio che non si vedrebbero se non ci fosse l’opera, amplificando l’azione di comunicazione al pubblico delle scelte proprie dell’ordinamento.
Progetto di allestimento, riqualificazione e ampliamento del Museo di Durazzo / Carullo, Rossana. - 1:(2014), pp. 85-101.
Progetto di allestimento, riqualificazione e ampliamento del Museo di Durazzo
Carullo, Rossana
2014-01-01
Abstract
Il progetto di allestimento, riqualificazione e ampliamento del Museo di Durazzo si sviluppa in tre fasi, la prima gli studi all'interno del Laboratorio di laurea, FdA Politecnico di Bari, aa. 2012-13, con una tesi dal titolo: da Epidamnos a Dürres: studio ricognitivo e ipotesi di valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale della città di Durazzo, relatore A. Meneghini, collegio docenti proff. R. BELLI PASQUA, R. CARULLO, M. LIVADIOTTI; tutor F.PASHAKO; laureandi D.M. ABATE, B. BENINI, V. CANTORE, F. ERRIQUEZ, D. FALLACARA, I.R. FORTUNATO. Nel laboratorio l'autore si è occupato prevalentemente del progetto di allestimento Nella seconda fase invece nasce il progetto definitivo di allestimento e di valorizzazione e fruizione del materiale archeologico in esso contenuto in cui l'autore è responsabile scientifico insieme a R. BELLI PASQUA, A.B. MENGHINI, S. SANTORO, e collaboratori F. PASHAKO D.M. ABATE, B. BENINI, V. CANTORE, F. ERRIQUEZ, D. FALLACARA, I.R. FORTUNATO. Infine una terza fase di messa a punto dell'allestimento e infine dell'ampliamento del museo con A. FERRANTE, S. LAMADDALENA, F. LIUNI, M. MESSINA, C. PICCOLOMO. Il progetto di allestimento del Museo archeologico di Durazzo rientra nella logica della tradizione museografica italiana per la quale oltre all'allestimento ogni progetto si occupava di reinterpretare gli edifici esistenti. Sebbene l’edificio non sia un edificio storico monumentale, il progetto si è fatto carico di esporre la collezione attraverso un dispositivo architettonico che potesse al contempo individuare le logiche spaziali e costruttive sottese allo spazio esistente, cercando di metterne in luce le potenzialità, assumendo un criterio “doppiamente conservativo", da un lato per l’edificio e dall’altro per il materiale esposto.La struttura dell’edificio non è stata dunque modificata, ma si è proceduto attraverso un sistema di rivestimenti interni (e in par te anche esterni), che potessero ridare gerarchia allo spazio libero e adirezionale della struttura puntiforme e discontinua degli interni. Il sistema di rivestimento si è conformato in modo tale da generare sequenze visive e concatenazioni spaziali, così come la grande tradizione degli interni si è sempre premurata di perseguire, utilizzando la flessibilità concettuale e strutturale dei rivestimenti rispetto alle necessità tettoniche della struttura portante. Trasposta in ambito museografico, la figura del rivestimento è divenuta pannello espositivo, apparato capace di mediare lo spazio dato, con gli oggetti della collezione, e anzi atto a individuare e comunicare il potenziale spaziale degli oggetti dati in rapporto al pubblico. Opera, spazio e pubblico sono i tre aspetti che l’allestimento deve coniugare: rivelando cose che l’opera non comunicherebbe se non fosse in quello spazio, rivelando cose dello spazio che non si vedrebbero se non ci fosse l’opera, amplificando l’azione di comunicazione al pubblico delle scelte proprie dell’ordinamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.